Le terme ad Aprilia. E i latinensi stanno a guardare

Le terme ad Aprilia. E i latinensi stanno a guardare

24 Dicembre 2020 0 Di Maria Corsetti

Per qualche secondo ho temuto di non aver capito molto bene. Ieri, quando nella conferenza stampa di fine anno, il sindaco di Aprilia Antonio Terra ha annunciato l’imminente avvio delle terme ad Aprilia, la notizia mi è sembrata un po’ bislacca.

Da tempo non frequento la politica di Aprilia, insomma non avevo seguito la vicenda. Chiedo a Omar Ruberti, assessore all’urbanistica, che mi conferma: sì, la firma è per oggi pomeriggio.

Come sarebbe a dire. Il copyright delle terme è cosa di Latina.

Il capoluogo ne parla da più di settanta anni, e l’unica cosa che hanno imparato i latinensi è la parola “carotaggio”, e poi, a venti chilometri, in un paio di decenni si risolve tutto? La cosa mi suona straordinaria. Dai volti degli apriliani capisco che non è niente di nuovo. Come faceva la canzone? Del tipo “Notizia comune per gente normale”.

Nel giro di poche ore arriva la firma e il comunicato stampa: “Nel tardo pomeriggio Bartolomeo Terranova, amministratore della Società, accompagnato dall’altro socio e procuratore, l’apriliana Milva Bartolini e dal figlio Stefano Terranova, è venuto ad Aprilia per firmare dinanzi al notaio Carlo Cervasi e al Dirigente del Settore IV, arch. Paolo Ferraro, la convenzione che dà via libera alla realizzazione dell’impianto”.

E ancora: Prima della stipula dell’atto, l’imprenditore si è intrattenuto in un colloquio di confronto con l’Assessore Omar Ruberti e la consigliera comunale Fiorella Diamanti sul futuro dell’impianto. Attraverso questo atto vengono infatti definite le opere di urbanizzazione a carico del proponente, la cessione di alcune aree al patrimonio comunale e le opere compensative. Il progetto prevede la realizzazione di uno stabilimento di confezionamento dell’Acqua Minerale, un centro termale, e di una struttura termale ricettiva. Tra le opere compensative, è stato previsto un impianto di depurazione per circa 1000 abitanti, a servizio degli insediamenti limitrofi all’impianto”.

Il comunicato stampa è corredato di foto di ordinanza, con tutti i protagonisti schierati e mascherati come DPCM vuole. Al centro, in cravatta rossa, l’assessore Ruberti che non fa mancare una sua dichiarazione: “Dopo più di 20 lunghi anni siamo riusciti a concludere un altro iter interminabile. Sono davvero contento che questo progetto possa finalmente vedere la luce per dar respiro all’economia locale che ha bisogno di iniziative private come questa, che puntano alla valorizzazione di aspetti peculiari di questo ricchissimo territorio. Auspico e lavoro fin da subito perché questo insediamento tanto atteso possa trovare un contesto congeniale, un complessivo sistema attrattivo che coinvolga anche l’ambito archeologico-culturale e eno-gastronomico, per esempio, e che venga favorito da una moderna ed efficace viabilità”.

Ce ne vuole di coraggio per parlare di turismo in questi giorni.

Ce ne vuole di coraggio a tirare fuori espressioni che arrivano da tre lustri fa, quando la crisi era lontana, l’11 settembre era successo dall’altra parte dell’oceano e la pandemia temuta era l’aviaria, per la quale furono approntate vagonate di vaccini, ma che non arrivò mai.

Un po’ di scetticismo è di rigore, mica si può credere alle favole raccontate dalle tavole planimetriche abbinate al comunicato stampa che conclude: “Ora la Santo Stefano Terme ha dieci anni per concludere i lavori, ma è intenzione del proponente procedere spediti per recuperare il tempo perduto. Terranova ha già dichiarato che il 28 sarà già al lavoro per aprire il cantiere quanto prima”.

Il 28 sarà già al lavoro, ci siamo.

Ma i cantieri quando aprono? La prima pietra che, per quanto ne ho visto io, è meglio non mettere perché il più delle volte si trasforma in cippo funerario, quando verrà deposta? Santo Tar sarà invocato anche stavolta? Latina e Aprilia, la seconda e la quinta città del Lazio per numero di abitanti, separate da venti chilometri di rettilineo, si renderanno conto di far parte dello stesso territorio?

Ma soprattutto, come la prenderanno i latinensi? Personalmente vorrei vedere realizzate le terme di Aprilia innanzitutto per avere a portata di mano un centro termale, ma poi per avere tanto, ma tanto, materiale sul quale scrivere.

Perché, se quel cantiere viene aperto a breve, sarà interessante leggere tutti, e sottolineo tutti, i programmi elettorali delle prossime amministrative di Latina (giugno 2021 o forse maggio, credo dipenda dal Covid).