Sezze ebraica: il saluto di Anna Giorgi a Paola Corcos Benedetti

Sezze ebraica: il saluto di Anna Giorgi a Paola Corcos Benedetti

8 Marzo 2021 0 Di Fatto a Latina

Ricevo e pubblico questo interventi di Anna Giorgi che racconta un pezzo della storia ebraica di Sezze. Un legame, una storia, dimenticata, come rimossa che ora torna viva, viva nella ricerca di una nuova identità setina nella sua pluralità e non nella sua omologazione. 

Ci ha lasciato giovedì scorso la signora Paola Corcos Benedetti, una donna straordinaria, forte, intelligente, colta che il caso, o il destino, mi aveva fatto incontrare nel dicembre 2010, il professor Giancarlo Onorati e gli studenti del laboratorio di ricerca storica Semata. Dalla primavera di quell’anno, mentre erano in procinto di partire per Gerusalemme per ricevere un premio per lo studio fatto sul cimitero ebraico di Sezze, più di venti tra ragazze e ragazzi del liceo setino erano sulle tracce di Margherita Bondì, una donna nata a Sezze nel 1897 e uccisa ad Auschwitz nel maggio del 1944. Il nome di Margherita era stato trovato casualmente nel database del sito dello Yad Vashem, il luogo della memoria degli ebrei morti durante gli anni della persecuzione nazifascista e per mesi era rimasto solo un nome (insieme a quelli della figlia Silvana Milano, morta non ancora diciottenne a Bergen Belsen nell’aprile del 1945,
e del marito Raffaele Milano, trucidato alle Fosse ardeatine). Poi una telefonata inattesa che ci informava che qualcuno aveva chiesto di collocare una pietra d’inciampo in via dei Querceti a Roma, ultimo luogo di residenza della famiglia Milano-Bondì. Dopo qualche settimana abbiamo scoperto che si trattava della signora Paola Corcos Benedetti, nipote di Margherita, una biologa in pensione che custodiva non solo la memoria dei tragici fatti che avevano sconvolto la sua famiglia ma anche alcuni documenti.
Il primo incontro è stato incredibilmente emozionante, per la prima volta abbiamo visto i volti di Margherita, Silvana e Raffaele e siamo venuti a conoscenza di molti particolari della loro vita. Ascoltare il racconto della signora Paola Corcos ha significato inoltre per noi capire che da qualche parte negli archivi pubblici e privati dovevano esserci tracce per ricostruire con maggiore puntualità la vicenda e per provare a indagare sugli italiani che l’avevano consegnata ai tedeschi. Abbiamo rivisto ancora negli anni seguenti la signora Corcos e l’ultima volta è stato nel 2017 nella nostra scuola quando è stata completata la ricerca ed è stato presentato il libro È inutile più sperare: la storia di Margherita Bondi, Silvana e Raffaele Milano nella tragedia della Shoah italiana pubblicato dai nostri alunni.
Grazie di tutto Paola. Che il suo ricordo sia di benedizione.

Anna Giorgi, dirigente scolastico Pacifici De Magistris Sezze

 

Nella foto Paola Corcos Benedetti