Sezze: I preti riconsacrano il cimitero, i giudici indagano, gli uomini non cercano la “legge morale in noi”

Sezze: I preti riconsacrano il cimitero, i giudici indagano, gli uomini non cercano la “legge morale in noi”

20 Marzo 2021 0 Di Lidano Grassucci

Le cose degli uomini, nei loro errori, le cose di Dio nel rimando alla salvezza che verrà. Piani diversi ma a Sezze da secoli sono piani sovrapposti, coincidenti. Questa è terra dove non ci sono confini. Stamane i preti hanno riconsacrato il camposanto di Sezze “profanato”, profanazione che emerge dalle inchieste giudiziarie che, oggettivamente, hanno dell’incredibile. Ma i tempi degli uomini sono diversi da quelli di Dio: il secondo conosce la verità, i primi sono condannati a cercarla e trovarla forse mai. I fatti che denunciano gli uomini sono del 2019. E in questi due anni? I preti conoscono gli animi delle persone, conoscono anche i loro corpi e le loro pene. Qui a Sezze, e non mi interesso di cose della legge degli uomini e mi guardo bene di entrare nella legge di Dio, c’è un problema (e questo mi riguarda) di dignità della comunità, di senso di appartenenza di legge morale in noi. Ci sono in quel cimitero i miei cari, quelli che hanno fatto quel che sono, che mi hanno insegnato la vita, il bene e il male, il perdono e i valori. Sono lì nel silenzio, con loro si parla per pianto. Quando vado lì ho sempre trovato quel silenzio che accoglieva il mio pianto e in ogni volto che incrociavo era lo stesso. Esiste una consacrazione dell’anima di ciascuno che lì non è mai mancata. Poi fuori, fuori da questo luogo di pieta, laici e chierici, senza Dio e santi, preganti in nuovi e vecchi testamenti, mi chiederei perché denaro e vizio hanno cambiato questo mondo, perchè conta la cilindrata dell’auto e non le mani di cuoio.  I colpevoli contro le leggi umane, se ci sono, li scopriranno i giudici, i profanatori rispetto a Dio, se ci sono, avranno eterni problemi. Noi viventi dobbiamo chiederci, senza assolverci: ma noi cosa abbiamo fatto? Sezze ha bisogno di tutti, Sezze ha dato a tutti, anche a chi come me se ne è andato (con gran dolore), ora non bisogna barare ma ritrovare la legge morale che “era”, è, in noi. Esiste una Sezze bellissima, sta nella sua storia.

LA NOTA DELLA CURIA PER LA RICONSACRAZIONE

SEZZE/ Inchiesta giudiziaria evidenzia la profanazione del cimitero, nuova benedizione del luogo sacro e dichiarazione del Vicario Foraneo Questa mattina, presso il cimitero di Sezze, il Vicario Foraneo di Sezze, don Gianmarco Falcone, ha presieduto la nuova benedizione del luogo sacro, insieme ai parroci della città don Pier Luigi Antonetti, don Raffaele D’Elia, padre Damiano Grecu, don Gregorio Pelczar. Tale rito riparatorio si è reso necessario a seguito della recente inchiesta giudiziaria Omnia 2 sulla gestione del cimitero cittadino, che ha fatto emergere gravi atti qualificabili come profanazione delle salme. Al termine del rito, il Vicario Foraneo di Sezze don Gianmarco Falcone, anche a nome dei
confratelli, ha dichiarato:
«Quanto accaduto nel cimitero della città di Sezze è certamente ignobile e inqualificabile, un gesto che ha sconvolto e addolorato la comunità ecclesiale di Sezze e ha ferito la dignità dell’intera comunità civile, entrambe colpite nel cuore della pietà per i defunti. La Chiesa annuncia con fermezza la fede nella morte e resurrezione di Cristo e su di essa
fonda la speranza cristiana, nella certezza che tutti coloro che muoiono nel Signore risorgeranno con lui nella gloria. In questa fede la Chiesa custodisce nella sepoltura il corpo chiamato alla risurrezione, riconoscendo in tal gesto l’alta dignità del corpo umano come parte integrante della persona della quale il corpo condivide la storia. Con tale sepoltura dei corpi nei cimiteri, inoltre, si mantiene vivo e si favorisce il ricordo e la preghiera per i defunti da parte dei familiari e di tutta la comunità.
Per questo ci sentiamo colpiti nel cuore, e ci uniamo al dolore e allo smarrimento dei nostri fedeli, in modo particolare di chi non ha più una tomba su cui piangere i propri cari, mentre confidiamo nell’infinita misericordia del Padre.
Questa mattina, a nome della Chiesa e in rappresentanza dell’intera comunità setina, ci siamo recati presso il cimitero, abbiamo pregato per i defunti lì sepolti e abbiamo rinnovato la celebrazione del rito di benedizione del cimitero, come atto riparatorio per la profanazione e il sacrilegio perpetrato. Con questo atto restituiamo al santo luogo del cimitero la sua sacralità e desideriamo riportare la serenità nei cuori dei nostri fedeli, nella certezza che i fedeli defunti riposano nella pace in attesa della Risurrezione della carne. Auspichiamo la crescita di un sempre più autentico senso di umanità e di responsabilità comune, affinché atti del genere non possano mai più ripetersi, ma un popolo solidale e coesocontinui a dare dignità alla centenaria storia della nostra città».