L’incontro con la gatta

L’incontro con la gatta

28 Marzo 2021 0 Di Lidano Grassucci

C’era una volta una gatta
Che aveva una macchia nera sul muso
E una vecchia soffitta vicino al mare
Con una finestra a un passo dal cielo blu

Viene, non mi appartiene. Viene si muove come l’acqua nel fiume. Viene è silenziosa come il vento tra il grano di marzo. Viene perché vuole star qui prima di andare dove gli pare e non gli posso domandare.

Viene con passo che pare inizio di un volo e fa grazia alle terra. Dio che occhi, Dio li ha creati portando qui la fine del mondo che è tutto intero il suo iniziare.

Viene come si conviene, mi guarda come se avesse voglia di prendersi quel che vuole ed ha quel che ha.

Una gatta, siamo solo il e lei, guarda un cane piccolo piccolo, come una gran dama guarda l’impaccio di chi l’ha vista. Due salti di una grazia che è il volo e orna un albero come anello alla mano di una donna giovane e bella e del tutto snella.

Viene mi passa la testa sotto la mano, ha deciso di esser bella. Poi si avvicina col muso alla mia faccia, muso a muso. Non la tengo, non mi tiene, siamo qui perché lo vogliamo, perché siamo figli spuri di questa natura che a tutti fa paura ma noi qui siamo.

Ora occhi negli occhi, vanitosa è vanitosa, ma che fa. Ora siamo qui, poi… un gatto e un uomo camminano accanto per il filo che vivi poi lei fa due salti e diventa un albero, l’uomo riprende il cammino pellegrino.

Ora non abito più là
Tutto è cambiato, non abito più là
Ho una casa bellissima
Bellissima come vuoi tu
Ma io ripenso a una gatta
Che aveva una macchia nera sul muso
A una vecchia soffitta vicino al mare
Con una stellina, che ora non vedo più
Gino Paoli, La gatta
Credo che quando il Creatore creò la gatta ebbe un sussulto, come di meraviglia e riconobbe a se stesso di aver creato la bellezza e da allora la ama con immenso amore.
Foto: è la micia Stellina