La tazza di tè della domenica delle palme

La tazza di tè della domenica delle palme

28 Marzo 2021 0 Di Lidano Grassucci

La domenica delle palme, un uomo entra osannato in una città. Osannato, poi finirà da quegli stessi osanna sentire condanna. C’è il sole, quasi sempre, nella domenica degli osanna, poi il venerdì sarò tempo bigio e sapete perché.

Ma questa è nella storia degli uomini e noi la conosciamo ma quando ci siamo dentro non ce ne accorgiamo. C’è un sole bello, un tiepido livello di vita che invita a parlare con le piante, a guardare i campi, a vedere la possibilità di scrivere con nuvole bianche sul cielo blu. I rumori si attutiscono, perché non si può uscire allora senti il rumore he fa l’acqua che bolle, l’aroma che manda un te che si sposa sempre con i limoni in una tazza di Boemia. Il te serviva a far fermare per un poco viandanti in deserti dentro infiniti viaggi. Ora dobbiamo stare fermi e il viaggio è dentro di noi, ma anche così abbiamo bisogno di te. Se, e dico se, quella folla osannante avesse rispettato e non giubilato, venerdì non ci sarebbe stata una ingiustizia.

Se, e dico se, quel rispetto fosse stato l’umile pensare a se stesso nel bere un te vedete come il mondo sarebbe stato diverso?

Una tazza di te su di una finestra e lontano colline che paiono reggere il cielo, che è vero non cadrà mai, ma se lo facesse di certo atterrebbe qui. E di certo chiederebbe ad una ragazza una tazza di te…”per favore”, insieme cielo e ragazza parlerebbero di niente ma per accidente sarebbe piacevole stare qua. E il cielo si toglierebbe per sempre la paura di venir giù e la ragazza sarebbe libera di volare se l’ala della fantasia la sostiene.

Poi sui fondi di te leggerebbero aruspici e farebbero viaggi in mondi tutti da creare, mai creati, ma sicuramente così veri che ti ci perdi anche con la mappa.

Vedere come una tazza di te cambia la percezione delle cose, perché non ci pensiamo mai ma anche Dio nel suo creato, mentre creava, si deve essere preso una pausa per prendersi un te e in quel momento, ne sono certo si è sentito diverso con se stesso e così libero da creare perfetti i gatti, amabili i cani e bellissime certe anime libere con se stesse.

A dimenticavo, buon te. In fondo una collina, davanti un campo senza né recinti, né case ma solo aroma di te

Chi si guarda nel cuore
sa bene quello che vuole
e prende quello che c’è

Ha ben piccole foglie
ha ben piccole foglie
ha ben piccole foglie
la pianta del tè.

Ivano Fossati, la pianta del te