Ode ad aprile nel giorno di Pasqua

Ode ad aprile nel giorno di Pasqua

4 Aprile 2021 0 Di Lidano Grassucci

Con giorni lunghi al sonno dedicati il dolce Aprile viene
Quali segreti scoprì in te il poeta che ti chiamò crudele, che ti chiamò crudele
Ma nei tuoi giorni è bello addormentarsi dopo fatto l’amore
Come la terra dorme nella notte dopo un giorno di sole, dopo un giorno di sole

Francesco Guccini

Germinale è il mese che precede il fiorile per dirvi questo tempo come lo diceva la rivoluzione della ragione che ci fece liberi nonostante noi, ci fece diversi nonostante noi. Germinale e lo vedi dai rami bambini, dal verde dove c’era solo terra nuda violentata dal gelo.

Si ricomincia in questo aprile che urla sempre come fanno i bambini che seguono una palla, salgono su un albero per vedere più lontano. Lui, aprile, guarda lontano e fa sperare anche se non si potrebbe.

Oggi, dicono i cristiani, sarebbe germogliato un uomo che tutti volevano morti. Tutti, anche quelli che ora si inginocchiano, ma non lo avevano “votato”. Sono romano, non ci ho capito molto, ma sicuramente c’è stata ingiustizia, il Padre non mostro affetto e il suo dolore è indicibile, ma io non ho capito la differenza e questo pesa sulla mia coscienza

Non avrai altro Dio all’infuori di me
Spesso mi ha fatto pensare
Genti diverse venute dall’est
Dicevan che in fondo era uguale
Credevano a un altro diverso da te
E non mi hanno fatto del male
Credevano a un altro diverso da te
E non mi hanno fatto del male
Fabrizio De Andre
Ma che io abbia capito o meno cosa mai può cambiare, sta che fu ingiustizia seguire da piazza che chiedeva sangue, come questo aprile bellissimo ma figlio di un inverno che ha sacrificato tutto e ha dovuto cancellare per riscrivere sulla stessa questa stessa lavagna che è la vita.
Sotto il cielo di aprile la mia pace
è incerta. I verdi chiari ora si muovono
sotto il vento a capriccio. Ancora dormono
l’acque ma, sembra, come ad occhi aperti.
Ragazzi corrono sull’erba, e pare
che li disperda il vento. Ma disperso
è solo il mio cuore cui rimane un lampo
vivido (oh giovinezza) delle loro
bianche camicie stampate sul verde.
Sandro Penna
Dimenticavo è il mese in cui sono nato io di 17, se questo conta, ma se nasci tra i germogli, se nasci che ci sono i fiori un poco di fortuna, se ti accontenti, ti viene incontro che poi non è così diversa da altre analoghe fortune, in questa cosa eccezionale che è esserci.
Buon aprile.
Nella foto: Botticelli, primavera