Il saluto a Sergio Malossi, questa mattina ha issato le vele verso il cielo

Il saluto a Sergio Malossi, questa mattina ha issato le vele verso il cielo

19 Aprile 2021 0 Di Maria Corsetti

Giorni strani. Ma ormai sono tempi strani che tutto quanto accaduto prima di marzo 2020 diventa remoto nei ricordi. È antico anche ricordare il saluto ai defunti, quei riti consolatori che si accompagnano alla scomparsa di un uomo.

È antico ricordare la Centrale nucleare di Latina, quel futuro, a dieci minuti dal Liceo Dante Alighieri, che la professoressa di fisica ci portava a visitare. Posso non aver amato la matematica, principalmente per non averla compresa. Ma la fisica, che meraviglia.

Quando un uomo va via, con lui se ne va il suo sapere, i suoi studi, il suo lavoro e le sue passioni. Sergio Malossi era un fisico nucleare, un dirigente della Centrale nucleare di Latina e qui il discorso è troppo controverso per affrontarlo. Lui lo ha sempre affrontato, ha sempre sostenuto, argomentandole, le sue tesi. Sicuramente qualcuno, di pari preparazione e cultura, avrà espresso opinioni contrarie e di queste ultime si è tenuto conto nel determinare certe scelte.

Ma veniamo a poche ore fa, all’alba di questa mattina, quando la sua storia terrena è finita. In un ospedale, il Santa Maria Goretti di Latina, dove l’emergenza costringe a isolare tutti i malati, non solo chi è stato colpito dal covid. Sergio Malossi avrebbe compiuto 87 anni il prossimo luglio. Era un omone, alto, grosso. Si muore anche di non covid, come sempre. Senza la consolazione degli affetti, con medici e infermieri devastati da un anno di emergenze eppure più umani, più vicini, più medici e infermieri così si può dire, che ci sono lacrime per ciascuno.

Sergio Malossi era uno che ogni giorno guardava il reattore della centrale nucleare. Che lavorava dove si prendono decisioni senza tentennamenti, dove si fa ricerca, quella vera. Dove non sono ammesse incertezze. Finiscono anche gli uomini così.

Un uomo alto, grosso. E agilissimo. Saltava da una barca all’altra al Porto del Circeo per raggiungere la sua barca a vela. Se c’era il vento era bello navigare nel vento, se c’era il sole era bello godere di una giornata di sole. A bordo di Giomilla, una compagna di avventure mediterranee.

Si sono addensate le nuvole questa mattina sul cielo del Circeo. Sergio Malossi non c’è più.

Torna difficile ricordare l’ultimo incontro, le ultime parole. I tempi sono questi, altro che società liquida, qui siamo rarefatti. Ci riusciremo a capire un giorno? Come occidentali, come abitanti di una città che ci piace disprezzare senza conoscere.

Perché di frasi fatte ce ne sono tante da snocciolare. Ma Sergio non è mai stato una persona banale.

Ho frequentato il liceo con la figlia Antonella, oggi avvocato. Antonella mi invitava a uscire in barca con il padre e io arrancavo tra le cime mentre lei ci saltava sopra. Toccava a Sergio letteralmente issarmi mentre io rischiavo di cadere tra le imbarcazioni. Io dall’equilibrio instabile, ma che non soffro il mar di mare e che quindi, una volta che si è riusciti a catapultarmi su una barca, non costituisco più elemento di fastidio. Anzi do una mano al timone mentre gli altri stanno piegati in due. Il terzetto era rodato e le uscite in barca con Sergio rimangono tra i miei ricordi bellissimi di tanti anni.

Vengo da un mondo antico, che neanche gli anni ’70 hanno messo in dubbio, quello in cui ai genitori degli amici si dà del Lei. Anche dopo decenni. Al massimo della confidenza si usa il nome di battesimo per chiamarli, ma sempre dando del Lei. La saluto Sergio, grazie per i giorni di gioia che ha regalato alla mia vita.

 

I funerali di Sergio Malossi si terranno domani, martedì 20 aprile alle 15.00, nella Chiesa di San Luca a Latina.

Alle 11.30, sempre di domani, sarà possibile visitare la camera ardente presso il Santa Maria Goretti.

 Alle figlie Antonella e Roberta e ai generi Ferdinando e Silvio le condoglianze della redazione di Fatto a Latina.

 

Nella foto: Sergio Malossi a bordo della sua Giomilla