Tiramisù
27 Aprile 2021Non conoscevo tanti dolci, il bignè con la crema, la girella e la zuppa inglese erano (dopo le pastarelle del mio paese) le uniche conoscenze del gusto dolce. Il dolce era un premio, come lo zuccherino ai cavalli.
Un giorno una mia zia a Latina si mette a trafficare con biscotti leggerissimi, poi scoprirò anche il nome i savoiardi, e combatte con caffè e creme. Dimenticavo, scoprii anche il mascarpone che chi lo sapeva che potevi usare un formaggio per fare una cosa dolce.
Fa strati di biscotti, poi li bagna con il caffè, poi crema, poi un nuovo strato.
Il caffè a me piace solo caldo, quando raffredda non mi piace, mai.
Meglio mai non è vero.
Zia fa l’ultimo strato di biscotti, poi caffè, crema e polvere di cacao, tanta da fare un pavimento marrone
Dico, no, non lo mangerò mai. Con tutto quel caffè freddo…
Dico, ha sprecato crema, savoiardi e cacao,
Invece? Prima di tutto, vinco la paura di trovarmi con il sapore di caffè “stanco”, poi la morbidezza per chi ha cultura di frolla è strana. Capite lo sforzo “culturale” che ho fatto, ma ho affondato il cucchiaio e messo in bocca.
Scopro un mondo di armonie, morbidezza che quasi non devi masticare ed un equilibri tra le varie dolcezze e il caffè con il suo profumo e non si sente che è uscito dalla moka da tanto. Il tiramisù lo conserva.
“Zia, perché si chiama così”.
“Perché ti aiuta a stare meglio”.
Ecco cosa è il tiramisù: una cosa che ti fa star meglio.