Morire di lavoro, l’appello dei ragazzi del Pd

Morire di lavoro, l’appello dei ragazzi del Pd

6 Maggio 2021 0 Di Fatto a Latina

Riceviamo e pubblichiamo un nota dei giovani del Pd di Latina

 

“A 22 anni non si deve morire, di lavoro a nessuna età si deve morire.” Oltre l’indignazione A 22 non si muore, a 22 anni non si deve morire, a nessuna età si deve morire di lavoro. La morte di Luana, una nostra possibile compagna di banco, ci tocca e provoca in noi forte indignazione. Però per chi come noi ha scelto questo impegno, l’indignazione non basta, troppe sono le storie di donne e uomini che ogni giorno vanno a lavorare in precarie situazioni di sicurezza, con l’incertezza non solo del lavoro il giorno dopo, ma anche quella di tornare a casa senza infortuni. La nostra generazione, poi, ne subisce doppiamente le conseguenze, perché di lavoro spesso si muore perché di precarietà si vive. In provincia di Latina nel 2019, stando ai dati INAIL, abbiamo assistito ad un aumento del 2,4% delle morti bianche, siamo, tristemente, ai livelli più alti in tutta la Regione per indice di mortalità. Accade per tante ragioni: pochi controlli, precarietà già citata, impoverimento formativo della mano d’opera. Occorre uscire, come tanti hanno ricordato in queste ore, dall’idea che le norme e la formazione in materia di sicurezza sul lavoro siano un “costo” (come – fuori da ipocrisie – effettivamente lo vede e lo vive gran parte del nostro apparato economico – produttivo), anche quando molti dati in termini di competitività e produttività dimostrano il contrario. Di lavoro si muore: è un tema strutturale. Ma se ne parla, anche nella nostra provincia e nella nostra città, troppo poco, come spesso ci ricordano le associazioni sindacali e quelle che in tal senso si battono. Come Partito Democratico riappropriamoci del nostro compito storico, di quella fetta di società che vogliamo rappresentare rilanciando un nuovo rapporto con i sindacati per favorire la creazione di un percorso e di un intervento comune e continuo nella nostra Provincia sulla sicurezza sul lavoro, capendo come noi possiamo essere di supporto in questo cammino.

Leonardo Majocchi e Stefano Vanzini