L’uomo che i cani hanno lasciato solo

L’uomo che i cani hanno lasciato solo

16 Maggio 2021 0 Di Lidano Grassucci
Mi dice cento volte fra la rete dei giardini
Di una sua gatta morta, di una lite coi vicini
E mi racconta piano, col suo tono un po’ sommesso,
Di quando lui e Bologna eran più giovani di adesso…
Io ascolto e i miei pensieri corron dietro alla sua vita,
A tutti i volti visti dalla lampadina antica,
A quell’odore solito di polvere e di muffa,
A tutte le minestre riscaldate sulla stufa,
A quel tic-tac di sveglia che enfatizza ogni secondo
Francesco Guccini, Il pensionato

 

 

Rientro, sul piccolo tratturo che porta a casa lo incontro, rallento con l’auto e mi fermo: “salve, da quando tempo”. Lui mi fa saluti antichi dandomi del lei: “esco poco ormai, ma speriamo”.

“Solo questa mattina, ma i cani?”. Alza il bastone con cui da sempre si aiuta nel viaggio breve di una passeggiata, alza il bastone indicando casa sua come fosse un posto dove c’è quello che deve dirmi non c’è più.

“Sa, mi hanno lasciato solo, cosa vuole farci erano vecchi”

“Non ci sono più?”

“No, ora faccio un giro da solo. Il tempo”…

Si vede che gli mancano i cani che giravano intorno lo anticipavano nel viaggio, perlustravano il viaggio, viaggiavano con lui in questa campagna aperta, senza fili spinati. Un viaggio di due volte al giorno, i cani non sapevano certo la loro razza, ma di sicuro erano cugini di lupi e lui, lui, questo uomo che adesso cammina solo con il bastone in mano era un capobranco ed tutti e tre erano in missione per conquistare il mondo.

Senza i cani, sembra nudo, sembra solo, sembra come vicino ad una meta e non è più quell’orgoglio di cacciare nel mondo.

I cani correvano, i gatti salivano sull’albero ma per il dovere di farlo tanto non si faceva male nessuno. Ho un nodo alla gola, non ne conosco la ragione. E le rane si tuffano nell’acqua terrore di quel trambusto.

Mi saluta si regge con il bastone, fa piano, non fischia ai cani, i cani non tornano da lui, non vanno via da lui è un uomo che è stato capobranco, un generale senza soldati, un bimbo che fattosi uomo non ha più i suoi soldatini.

Non ha mai detto cosa sia accaduto ai cani, gli ha solo imputato che lo hanno lasciato solo. Come capita con gli amici che non vanno mai via da qui, ma ci lasciano soli qui.

Il cielo è grigio, nubi lievi, in strade senza traffico. Ma dove vanno a finire i cani quando ci lasciano soli? Non lo so mica, il cane di mio padre si chiamava Lupo era di mille e uno incroci, avete presente un levriero pastore tedesco?

Quando fu il tempo di lasciare solo papà, e me di sponda, lo fece cercando di sparire lontano, per farsi ricordare in corsa e non con il ghigno fisso impossibile anche ad un passo.

Perché se ti lasciano soli, forse potrebbero tornare. Il resto non lo so raccontare, ma di sicuro ho conosciuto capibranco signori di un mondo che soffre la solitudine quando c’è.

Un uomo cammina piano appoggiandosi al bastone.

 

Nella foto: Clamdigger di Edward Hopper