Sindaci a Latina: Se facessimo un roseto all’intermodale?

Sindaci a Latina: Se facessimo un roseto all’intermodale?

9 Giugno 2021 1 Di Lidano Grassucci

Nota per il lettore: questo articolo si inserisce in quelli sul mio programma da “non sindaco” che ha come perni far uscire questa città dalla sua razionale tristezza,  l’ironia, e mettere al posto del razionalismo nostalgia fascistoide, la fantasia democratica… meglio di rivolta.

 

Sento sindaci e aspiranti dire che “faremo Latina più bella”. Scrivo di politica dell’87 e ne avessi trovato uno che dice di volerla fare più brutta. L’ammiraglio austriaco dopo la battaglia di Lissa, che perdemmo, nonostante avevamo corazzate e gli austriaci navi di legno commento: “uomini di ferro in navi di legno hanno battuto uomini di legno in navi di ferro”.

Ci vuole personalità non ambizione, coraggio, e fantasia.

Ora sono tornate di moda piazze e piazzette, case e case come se il mondo di oggi fosse per i fascisti o para fosse Littoria, per gli altri Piccinato… solo che in mezzo c’è l’omissione della vita.

E provo a metterci un poco di follia fantastica in una città che, se gli va bene, è razionale, razionalista… ma le grandi cattedrali sono mai state “razionali”?

Detto questo quando ho raccontato di come Stellantis al lingotto di Torino, sulla pista che di automobili c’era sul tetto farà il più grande giardino pensile d’Europa, mi hanno eccepito: ma noi non abbiamo il Lingotto e neanche Stellantis.

Vero, ma abbiamo l’intermodale di Latina scalo. Buttiamo giù tutto quel ciarpame cementizio, i binari già li hanno tolti quelli delle  ferrovie e facciamo un roseto.

Lo facciamo con quelli di Ninfa, che in linea d’aria sta a tre chilometri. Facciamo una ricucitura verde dentro l’area del comune, diamo un servizio alla città,  e facciamo sistema con il parco nazionale, i giardini urbani, i canali e… fate voi. La Fondazione Caetani ci penserà a raccontarci bellissimi come già fanno con i giardini di NInfa.

Ai cittadini di Latina scalo abbiamo proposto aeroporti, impianti di trattamento dei rifiuti, ci sono industrie chimiche, farmaceutiche. Mettiamoci il verde, le rose, poi facciamo una pista ciclabile che va a Latina, con siepi di rose a Sermoneta versi Valvisciolo e Ninfa, e Monticchio a ammirare le sorgenti d’acqua dal torso di mela fino a quasi Sezze. E mettiamo a gara con i torinesi sul giardino pensile, con i milanesi con i boschi verticali e con tutti con anche due laghi.

Dai pensiamo alla grande, come dice Pietro Gambadilegno, usciamo dalla banalità. Fantasia, un roseto al posto del niente e giardinieri, tanti giardinieri.

E quando parleranno di noi non diranno “quanto siamo malamente”, ma “quante rose abbiamo”.

Dai, almeno provateci, sforzatevi di dire qualcosa.