
Afghanistan, andiamo via ma perchè ci siamo andati?
11 Giugno 2021Pochi giorni fa in un posto lontanissimo da noi è stata ammainata una bandiera italiana. Il posto si chiama Herat, si trova in Afghanistan ed è la città in cui per vent’anni c’è stato un pezzo d’Italia. Una base dell’Esercito che partecipava ad una missione militare voluta, dopo l’attacco alle Torri Gemelle, dai nostri alleati a Stelle e Strisce.
Una missione decisa da un Presidente Repubblicano, Bush e conclusa da un Democratico, Biden. In mezzo altri due Presidenti. Uno, Obama, che, nonostante il Nobel per la Pace, aumentò addirittura il numero dei soldati. Un altro, Trump, che, malgrado la nomea di guerrafondaio, è stato il primo ad annunciare il ritirodelle truppe e se fosse stato rieletto avrebbe fatto quanto posto in essere ora da chi lo ha sconfitto a novembre.
Di Afghanistan nel Bel-Paese se ne è parlato molto i primi anni della missione per poi passare al silenzio quasi totale, se non per i fatti tragici riguardanti i nostri connazionali in loco, con tanto di lamento per i “nostri ragazzi in divisa” che muoiono per la Pace. Qualcuno ricorda ancora quale fosse il motivo diquesta lunga e costosa missione? Eliminare Bin Laden? Quello è stato fatto, ma lo hanno ammazzato in Pakistan, un Paese alleato degli americani (teoricamente).
Sradicare il terrorismo islamico? Dato per morto dieci volte dal 2001, il terrorismo islamico è rinato dieci volte più forte che mai ed, anzi, ce lo siamo ritrovato in casa in Europa, dove prima non c’era.
Ammesso che il “Cimitero degli Imperi” fosse il centro reale del terrorismo islamico, andare a guerreggiare lì è stato come colpire con un bastone un nido di vespe in pieno pomeriggio. Sono uscite più arrabbiate di prima ed hanno attaccato tutto e tutti e creato altri cento nidi da altre parti.
Cacciare quelli che erano i cattivi per eccellenza in quel momento, i Talebani? I barbuti stanno ancora lì e addirittura ci si è dovuto pure siglare un accordo di pace per “fingere” una transizione pacifica.
Vedremo che pace sarà e quanto ci metteranno gli studenti islamici (un p’ fuori corso ormai) a riprendere metodi e forza ante-2001. La missione italiana è costata 8, 4 miliardi di euro, 53 soldati sono morti e circa 700 sono rimasti feriti. Alla luce dei fatti, ne è valsa la pena? La risposta corretta non è “se non ci fossimo stati sarebbe andata peggio”.
Nemmeno un mese fa una serie di esplosioni ha preso di mira una scuola femminile a Kabul.
Ci sono state almeno 55 vittime accertate a cui si aggiungono 150 feriti. La maggior parte erano ragazzine tra gli 11 ed i 15 anni. Quindi mi sa che “è andata peggio”. Sarebbe normale, pure per un non-esperto di geopolitica come me, chiedere conto ai vertici politici ed ai loro consiglieri militari, del costo umano e finanziario sostenuto in Afghanistan.
Invece se ne parla come se nulla fosse successo. Anzi come se fosse un successo che non è. Per paura di essere tacciati di poco rispetto verso i soldati morti?
Sbagliatissimo. E’ soprattutto per rispetto a loro che la discussione andrebbe fatta.
Credo che forse troppi nella politica preferiscano la retorica patriottica alla verità, quando si tratta di questioni militari.
Intanto cala il sipario sull’Afghanistan. Rimane il nome della missione che era, inizialmente, Operation Enduring Freedom . Verrà ricordata come Operation Enduring Mission.
Davide FacilePenna.