Latina – Con “Voglio ridere così” sono ripartiti gli eventi. Cambiano le abitudini del pubblico, gli attori sul palco reggono bene i due atti della farsa

Latina – Con “Voglio ridere così” sono ripartiti gli eventi. Cambiano le abitudini del pubblico, gli attori sul palco reggono bene i due atti della farsa

13 Giugno 2021 0 Di Maria Corsetti

È andata in scena sabato 12 giugno nell’arena del Circolo Cittadino di Latina la commedia “Voglio ridere così”. In scena la compagnia I Giovantenni del Centro sociale Vittorio Veneto, presieduto da Aldo Pastore, che insieme al presidente del Circolo Cittadino, Alfredo De Santis, ha promosso l’evento patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Latina.

Lo spettacolo doveva debuttare a marzo 2020. E per ora non c’è bisogno di aggiungere altro. Lo capiscono in ogni parte del mondo perché doveva a marzo 2020 e ha potuto a giugno 2021. Sarà interessante in futuro percepire il momento in cui qualcuno chiederà perché il debutto sia stato rinviato, il momento in cui un’emergenza contemporanea e universale inizierà a diventare solo “da pagina…a pagina…” di un manuale di storia.

 

Una festa prima che uno spettacolo, che da settembre 2020 non ci si vedeva. Da quando sembrava che, se non tutto, abbastanza fosse andato bene.

Più organizzazione, più sobrietà e più mascherine chirurgiche, ormai finiscono dritte nel carrello del supermercato, insieme al detersivo e all’amuchina.

In questo tempo liquefatto, nel quale i ricordi si mescolano e le date si rincorrono a casaccio nella memoria, l’appuntamento all’arena del Circolo Cittadino sa di rimpatriata. Si indovinano occhi e fisionomie, impacciati in un saluto che deve mantenere la distanza, mentre lo sguardo cerca di far capire quanto non si vorrebbe mantenerla. Sempre un po’ complicati a occidente.

La pandemia ha reso tutti più puntuali. L’appuntamento con Voglio ridere così, portata in scena dalla compagnia I Giovantenni, all’arena del Circolo Cittadino di Latina è alle 20 e alle 20.10 sono già tutti seduti e composti.

No, non sono dieci minuti di ritardo, in questa parte del mondo compressa tra Roma e Napoli, le 20 stanno a significare le 20.15/20.

Saluti brevi, sobri del presidente del Circolo, Alfredo De Santis, del rappresentante del Centro sociale Vittorio Veneto, Domenico Izzo, del sindaco di Latina, Damiano Coletta e ha inizio lo spettacolo.

Siamo in uno studio legale e una serie di clienti strampalati si presenta all’avvocato titolare. Ad accoglierli la segretaria incinta che caldeggia l’assunzione di sua nipote. I personaggi sono tanti e tutti costruiti nei dettagli dalla penna di Armando Cafaro, interpretati meticolosamente dagli attori diretti da Lina Cafaro.

Ad aprire le scene è la segretaria. E già dalle prime battute sono equivoci e giochi di parole. Si avvicendano l’avvocato Giovane, in realtà non più giovanissimo collaboratore di studio, Lery, l’aspirante nuova segretaria, del tutto inadeguata, ma caldeggiata dalla gelosissima moglie dell’avvocato Struzzo. A ruota si presentano sul palco un ex compagno di scuola dell’avvocato, un posteggiatore, una campagnola, un pazzo, la sorella del pazzo, una vedova, un poeta, un ex poliziotto. Un intreccio di personaggi e di nomi, che srotola doppi sensi e confonde l’avvocato Struzzo, pronto a rifugiarsi nella sua fantasia, nella Visione di una donna bellissima, molto sexy, ancheggiante tra fascicoli e scrivanie.

Due atti gradevoli, con attori ben preparati, costumi e trucco indovinatissimi.

I cambi scena avvengono in maniera agile e naturale, lo spazio è distribuito bene, le voci arrivano nitide. Senz’altro qualche parte è da limare un po’, qualche scena da accorciare per rendere tutto più scorrevole, ma si trattava pur sempre di una prima, con l’entusiasmo e le incognite del caso.

Intanto all’esterno dell’arena ferve il primo sabato sera di semi libertà, tra macchine che passano tenendo la musica alta e che chiaramente corrono oltre ogni limite consentito. Siamo in pieno centro città, in giro le forse dell’ordine ci sono eccome, solo che non si possono stare dietro a ogni deficiente.

Ma recitare all’aperto significa anche questo, significa fare i conti con il mondo intorno e non con il silenzio di una sala. È necessario mantenere concentrazione tempi e ritmi anche al passaggio della discoteca formato Smart o dello scooter smarmittato a manetta.

 

 

“Voglio ridere così” farsa in due atti di Armando Cafaro.

In scena la compagnia I Giovantenni per la regia di Lina Cafaro.

Organizzazione e direzione artistica di Gabriele Sanges.

Personaggi e interpreti:

La segretaria Stella Patrizia Fernandes

L’avvocato Giovane Leone Giovanni Musella

Lery, nipote della segretaria Gerardina Volpe

Il ragionier Pistola, ex poliziotto Gianfranco Trambaioli

L’amico dell’avvocato, Gianni Stallà Franco Sorrentino

L’avvocato Osvaldo Struzzo Aurelio Natale

La moglie dell’avvocato, Sisina Rosella Giugliano

Rosina, la campagnola Valeria Puniello

Giuseppe Vocenotte, posteggiatore Domenico Izzo

La signora Dora, sorella del pazzo Luciana Bega

La bella Visione Monica Trambaioli

Gennarino, il pazzo Enrico Monti

Creolina Asenti, vedova Flavia Bernassola

Il Poeta Massimo Maggi

Scene, costumi, attrezzeria, trucco, musiche e audio a cura della compagnia.