Giovanni Muzio, da arrotino a profumiere

Giovanni Muzio, da arrotino a profumiere

27 Giugno 2021 1 Di Emilio Andreoli

A Latina, nel dopo guerra, ci fu un’espansione commerciale incredibile, qualsiasi negozio aprisse era un successo sicuro, addirittura di solo cappelli. Corso della Repubblica era la più ambita, perché unico struscio della città, e non era frequentato solo dagli abitanti di Latina, la gente veniva da tutta la provincia. Le autolinee erano in centro e quindi chi arrivava si trovava direttamente nel cuore della città. I negozi erano salotti dove si poteva acquistare, ma anche socializzare. Latina era appena un’adolescente in cerca di identità, tenendo conto della provenienza diversa delle persone con i relativi dialetti. L’inizio del corso era un trionfo di odori, tra questi spiccavano quelli della profumeria del signor Giovanni Muzio, ed è proprio di lui che vi voglio raccontare.

 

Girando per Latina mi accorgo di quanto sia profondamente cambiata, ma non voglio assolutamente affermare se sia meglio o peggio, io vi racconto solo quella della mia giovinezza, sicuramente di dimensioni diverse. Quella dei miei racconti era concentrata e ci si conosceva un po’ tutti, ora con i quartieri Q4 e Q5 resta difficile pure rincontrarsi. Si sono trasformati pure i borghi che sono diventati piccoli centri urbani con tanto di  attività commerciali annesse.

Anche i dialetti stanno sparendo, i ragazzi parlano con una cadenza nuova, influenzata inevitabilmente da quella romanesca. Sinceramente un po’ mi mancano le varie cadenze che caratterizzavano la nostra singolare città. Immaginate di stare in Corso della Repubblica negli anni cinquanta, di entrare in un negozio e sentire parlare veneto, siciliano, friulano, abruzzese etc. etc. era meravigliosamente faticoso comprendersi. Lo deve aver pensato anche Giovanni Muzio, molisano, nella sua profumeria che stava vicino al cinema Corso dove ora c’è la gioielleria Biondo.

La storia di Giovanni Muzio e di sua moglie Luisa Terriaca

Giovanni Muzio nasce nel 1912 in un piccolo paesino molisano, Sant’Elena Sannita, in provincia di Isernia. Rimane orfano a soli quattro anni, il fratello Raffaele è un po’ più grande di lui e lo porta con se a lavorare. L’inverno fanno gli arrotini ambulanti e l’estate i contadini. Con il carrettino arrivano a piedi fino a Roma ad arrotare i coltelli, ma anche le lame per i barbieri e i bisturi per i chirurghi. Saranno proprio i barbieri a far incrementare il loro lavoro con la richiesta di schiume da barba e brillantina.

Sono quasi tutti santelenesi gli arrotini che si dividono le zone di Roma, ma anche le altre città del Lazio, e con il tempo diverranno tutti venditori di profumi. Giovanni nel frattempo è cresciuto e si è sposato con Luisa Terriaca, sua compaesana, e nel 1938 nasce il loro primo figlio, Raffaele. Alla seconda gravidanza Luisa per motivi di salute affida il primo figlio alla sorella Filomena, che non ne può avere. Il figlioletto che ha in grembo nasce e solo dopo otto mesi muore. Nasceranno successivamente altri due figli, nel 1942 Gaetano e nel 1944 Angelo.

Nel frattempo Filomena e il marito Antonio Notte si trasferiscono a Priverno dove aprono una piccola profumeria. Giovanni va a riprendersi il figlioletto Raffaele, dopo che la moglie si è ripresa da quel doloroso lutto, alleviato dalla nascita degli altri due figli. Ma Antonio e Filomena si sono affezionati a quel bambino e vanno a Sant’Elena e implorano affinché rimanga con loro. Giovanni che è un uomo molto intelligente e sensibile, comprende la situazione e decide di aprire una piccola profumeria e coltelleria a Priverno, così potranno stare tutti insieme.

Antonio Notte invece, riesce a rilevare a Latina un piccolo bazar in via Armando Diaz di fronte il cancello dei carabinieri e lo trasforma in una profumeria, una delle prime della città. Dopo circa due anni, nel 1948, arriva anche Giovanni in Corso della Repubblica accanto alla gioielleria Wiquel, in uno stabile che qualche anno dopo sarà dichiarato pericolante e successivamente abbattuto per far posto al palazzo che ora ospita H&M. Svoltato l’angolo in via Eugenio di Savoia apre un alimentari un fratello di Luisa che dopo qualche tempo convertirà in profumeria Terriaca. Avverrà dopo il trasferimento definitivo  del negozio di Giovanni Muzio, nel 1968, accanto al cinema Corso.

Raffaele Muzio (1938-2001)

L’unico figlio che seguirà le orme di Giovanni sarà Angelo, per gli amici Angelino, perché gli altri due, dopo gli studi, seguiranno altre strade. Raffaele Muzio, laureato in Scienze politiche, avrà una lunga carriera politica nella Democrazia Cristiana. Sarà segretario particolare del sindaco Guido Bernardi, consigliere comunale, assessore all’urbanistica, ai lavori pubblici e ai servizi sociali con il sindaco Nino Corona. Poi segretario provinciale della DC, membro della giunta della Camera di Commercio e presidente dell’Unione Commercianti, oggi Confcommercio. Gaetano invece, laureato in Economia e Commercio, sarà uno dei primi iscritti all’Ordine dei Commercialisti.

Giovanni Muzio muore nel 2000 e il figlio Raffaele nel 2001, dopo una lunga malattia. Successivamente anche la signora Luisa, figura molto importante nell’azienda di famiglia, nulla sfuggiva al suo controllo. Angelino chiuderà il negozio nel 2005 passando il testimone alla nipote Alessandra, figlia di Raffaele, che proseguirà l’attività in via Carducci con la profumeria Notte.

Gaetano e Angelo Muzio, i fratelli diversi

Incontro Gaetano Muzio nello studio della figlia Annalisa. Iniziamo a conversare in attesa del fratello, che dopo qualche minuto irrompe nel salone, maglietta arancione a righe, capello lunghetto e folti baffi. Era un po’ che non lo vedevo, non è cambiato affatto, a parte il colore bianco dei capelli e dei baffi, la tempra è sempre la stessa. Appena mi vede esclama:

Ma tu sei il figlio di Pasquale?!” Annuisco compiaciuto, poi prosegue:

Io e tuo padre uscivamo spesso insieme, andavamo ad Anzio al cinema perché lì uscivano sempre le novità prima di arrivare nelle sale di Latina

Iniziano quindi a raccontarmi della loro famiglia. Da buoni fratelli bisticciano un po’ sui ricordi, e Annalisa mi rassicura sorridendo:

Tranquillo Emilio, fanno sempre così

Angelino e Gaetano Muzio

Ogni tanto li fermo per riordinare le idee, poi Gaetano mi racconta di quegli anni di grande sviluppo per la città:

In quegli anni i negozi erano punti di incontro, dei veri salotti. Quello di mio papà era frequentato prevalentemente da donne, ma anche esternamente erano punti di riferimento per gli amici e le amiche. E poi c’era sincera amicizia tra i commercianti. Mio padre, anche in pensione, non riusciva a stare lontano dal suo negozio

Angelino ricorda il fratello Raffaele:

Mio fratello, insieme al sindaco Corona, è stato uno dei politici più visionari che Latina abbia mai avuto. Fu lui che convinse Corona a scegliere la caserma ex Gil come location per il teatro. Aveva fortemente caldeggiato anche il progetto della nuova biblioteca, poi arrivò il nuovo sindaco e al posto della biblioteca fecero un parcheggio. L’immaginazione lo aveva portato a pensare lo sviluppo di Latina verso il mare, ma poi costruirono in ordine sparso e oggi ce ne rendiamo conto. Con me ed altri amici, fu fondatore dell’Associazione Basket Latina, ed è bene ricordare che nel periodo di mani puliti, fu uno dei pochi non indagati, mai un’ombra su di lui in tanti anni di politica” Tiene a precisare Angelino.

Gaetano torna a parlare di suo padre, ricordando che anche lui era un visionario:

Mio padre già negli anni sessanta aveva anticipato i tempi, immaginava che la lingua del futuro sarebbe diventata l’inglese e mandò sia Raffaele che Angelino a studiare in Inghilterra, io non andai per amore, perché mi ero fidanzato

Gaetano e Angelino, due fratelli totalmente diversi, il primo calmo e riflessivo, l’altro un vulcano che ha spaziato tra commercio, allenatore di basket e speaker in una radio privata, Musica Radio. Una cosa però li accomuna, l’orgoglio di appartenere a una famiglia che ha contribuito a costruire la storia della città.

Un’ultima cosa ci tiene a dire Gaetano:

Tutti i profumieri di Latina provengono da Sant’Elena Sannita, le famiglie Stasio, Terriaca, Notte e Muzio, sono tutte originarie di lì. A Roma oltre duecento profumerie sono di proprietà di santelenesi, tra queste anche dei nostri parenti che hanno continuato la tradizione

 

Sant’Elena oggi conta scarsi trecento abitanti, nei primi del novecento ne erano duemila, ma nonostante ciò i santelenesi sono rimasti molto attaccati al loro paese, e qualche anno fa hanno dato vita a un museo che è unico in Europa, il Museo del Profumo. I più importanti donatori del museo appartengono proprio alla famiglia Muzio.

Ringrazio Annalisa Muzio per avermi fatto da gancio con il papà e lo zio. Con loro ho scoperto  “profumi” della mia città che non conoscevo.