La poesia scritta da se medesima

La poesia scritta da se medesima

9 Luglio 2021 0 Di Lidano Grassucci

Chiuso fra cose mortali
(Anche il cielo stellato finirà)
Perché bramo Dio?

Giuseppe Ungaretti, dannazione

Le cose mortali ci schiacciano a questa terra che se cadi la mangi e bestemmi, ma se voli…

Le cose mortali hanno paure seminate che non raccogli a giugno per non essere grano, ma se hai fame…

Le cose mortali sono quella cosa che gli dei annoiati per l’infinito invidiano a noi qui che tutto deve finire, ma se fosse per un gioco di un biliardo grande come il mondo intero

Perchè bramo dio? Per l’idea che quel biliardo non sia caduco gioco ma eterno mondo, per l’idea di un infinito che ha non tiene, chi non ha brama

Perchè bramo dio? Per l’idea dell’invidia di chi gioca dall’alto e non sente l’odore di zolfo che fa qui sotto

Com’era l’onda sullo scoglio aperta
così su quella fronte a me diletta
era il mio amore – e non sapevo quanto
ne gioisse lo scoglio o fosse in pianto

Sandro Penna

Già anche il cielo stellato finirà ma mentre è un’albero di infinito Natale, eterna nascenza di cose che cambiano gli uomini che un re dell’infinito è venuto in questa finita repubblica per dirci che era lecito baciarci quella volta che accadde e se accadesse mille volte sarebbe bello uguale ed io non vorrei contarne neanche una

Ogni tre ami
C’è una stella marina
Ogni tre stelle
C’è un aereo che vola
Ogni tre notti
Un sogno che mi consola

Fabrizio De André, Le acciughe fanno le bolle

La poesia che strano cavallo da cavalcare e i poeti sono tanti come le stelle su questa volta sull’altare dove celebrare la vita di ciascuno e gli amori che sono rari, rari così che anche gli dei lo vorrebbero incontrare. Non conti le acciughe, non riesci a contare le stelle e meno ancora quel che pensa la gente quando respira controcorrente.

C’è bisogno di follia amica che stai in altro cielo, altrove da questa corsa impellente senza dove.

Cose mortali che finisco qui, e un Dio che non ha storia, non ha destino ed è mai eguale per lo spettacolo mortale che ha creato per non sentirsi uguale a ieri e ripersi domani e ci invidia a noi da basso che proviamo cosa che lui non può: l’emozione.

Quella strana azione che fa il sangue e ti senti vivo, in eterno.

Dimorati qui
Nella luce solar
Di questo mezzo giorno
Dove troverai
Con il pane e il sole
La tavola imbandita

Vinicio Capossela, Canzone delle semplici cose

 

Nella foto: fioritura delle lenticchie a Castelluccio di Norcia