Latina/ Il fato vota per l'”inevitabile” Coletta cancellando destra e alleati: da sindaco a sciamano

Latina/ Il fato vota per l'”inevitabile” Coletta cancellando destra e alleati: da sindaco a sciamano

15 Luglio 2021 1 Di Lidano Grassucci

Da mesi su queste colonne sostengo che il centrodestra a Latina è una espressione verbale. Sono monadi che a parole si dicono “una” in realtà neanche si parlano, si sentono. Non li unisce neanche il “nemico comune” Damiano Coletta.

Oggi c’è lui e una galassia di niente. Mettici le inchieste e la fortuna e Coletta diventa non sindaco ma “Dio dell’universo”. Lui che non ha fatto manco il chierichetto.

Sui tralicci dell’Enel c’è scritto: chi tocca i fili muore. A Latina chi contrasta Coletta “sparisce”, si liquefà . Non ci sono ragioni ma congiunzioni astrali.

Il centrodestra si divide sulla candidatura a sindaco, andranno in ordine sparso se troveranno “sparsi” capaci di sfidare la iozza (La sorte avversa) che accompagna che di Coletta non è sostenitore.

Vincenzo Zaccheo ci ha provato è diventato letteratura e invece di unire ha diviso di più. La Miele ha “pregato” si è fatta “bile amara”.

La Muzio è rimasta come l’esercito Regio in Africa Orientale Italiana dopo la dichiarazione di guerra di Mussolini: isolata.

Fato greco, epica, altro che scienza politica e Machiavelli.

E l’effetto Coletta riguarda anche gli alleati che sono così deboli da doversi “fondere” e non “cobelligerare”. Allo stato non eleggeremo un sindaco ma ratificheremo uno sciamano