Giovanni Giacomini, tra cinema e hotel
25 Luglio 2021- Negli anni cinquanta c’erano ben poche distrazioni nelle città di provincia, e Latina non faceva eccezioni. L’estate, a parte lo struscio serale del Giro di Peppe e un gelato al Polo Nord, tra l’altro non esisteva ancora la strada per il mare, non c’era nulla da fare. Nelle sere invernali era pure peggio, le persone si infilavano nell’unico cinema della città, il cinema Dell’Aquila che stava dove ora sorge il palazzo che ospita la libreria Feltrinelli, oppure al Bar Poeta per una partita a bigliardo. La vita serale dei latinensi era tutta lì, a parte qualche festicciola privata, e il giorno era solo lavoro e fatica. C’è da dire che Latina era una città di grandi lavoratori, tra questi c’era anche chi pensava al futuro della città… La storia che sto per raccontarvi è quella di Giovanni Giacomini, sì proprio lui, quello del cinema.
Ci sono storie a cui corro dietro, ma sembrano inafferrabili e allora lascio correre il tempo perché so che prima o poi mi raggiungeranno. Così è capitato con la storia di Giovanni Giacomini, il costruttore gentile che pensava al futuro della sua Latina. Tra le tante cose costruì un cinema e il primo albergo sul lungomare, l’Hotel Fogliano. Prima di addentrarci nella sua storia, vorrei partire però dai miei ricordi e forse anche vostri. Chi non ricorda i tanti film visti in quel cinema, magari con la prima fidanzatina? Allo spegnersi delle luci partivano mani e baci e del film rimaneva ben poco.
Il cinema Giacomini, il secondo costruito in ordine di tempo a Latina, ha rappresentato una pietra miliare nella nostra città. La sua insegna capeggia ancora in via Umberto I e per chi, come me, è affetto dalla sindrome della nostalgia, fa effetto vedere le sue serrande chiuse, avverto un senso di profonda tristezza, perché quando una città perde un cinema o un teatro, è una sconfitta per tutta la comunità. Quel cinema era la modernità di una Latina che guardava al futuro. Come non ricordare l’avveniristico tetto apribile elettricamente nelle serate estive?! Per quel tetto Giovanni Giacomini aveva scomodato uno dei migliori ingegneri dell’epoca, il romano Riccardo Morandi. Era molto suggestivo assistere all’apertura e vedere, subito dopo, il cielo stellato entrare nel cinema e fare da contorno al film.
Giovanni Giacomini, che era un grande visionario, aveva pensato a tutto. La città stava crescendo a vista d’occhio e aveva bisogno di intrattenimento. Era il 1952, quando il cinema venne inaugurato, in concomitanza del boom economico che aveva contagiato tutta la nazione. Per l’intuitivo Giovanni non era stata una pura casualità. Il Giacomini non era solo cinema, era anche teatro e palcoscenico di eventi sportivi, musicali, comizi politici, sfilate di moda. Il mio amico Carlo Montefusco, memoria storica dei grandi eventi latinensi e che negli anni settanta ha lavorato proprio in quel cinema come operatore cinematografico, mi ha ricordato quelli più importanti.
Per la musica i Pooh, Matia Bazar, Gianni Morandi, Eugenio Finardi, I Nomadi, Gino Paoli, Domenico Modugno, Rita Pavone, Claudio Villa, le Orme, la PFM. Per il teatro, Gigi Proietti, Roberto Benigni, Francesco Nuti con i Giancattivi, la bellissima Sylva Koscina. Poi tanti incontri di box, in uno di quegli eventi venne ospitato Primo Carnera, il primo pugile italiano ad aver vinto il titolo mondiale nei pesi massimi. I politici non li nomino per par condicio. Insomma il cinema Giacomini è stato uno dei luoghi più frequentati della città, e se chiudo gli occhi rivedo, li fuori, la famiglia Minenna vendere bruscolini, e avverto l’odore delle caldarroste nelle fredde sere d’inverno.
L’Hotel Fogliano Giovanni Giacomini lo costruì nei primissimi anni sessanta, il primo albergo del lungomare. La strada per raggiungerlo era stata appena terminata e Giovanni pensò che la città potesse divenire meta turistica. Fu il primo a crederci e a costruire nella sua mente il futuro di latina, perché Giovanni era sì un imprenditore, ma pensava anche alla comunità. Era un costruttore, non un palazzinaro, la differenza è sostanziale. Che poi gli edifici li disegnava lui, coadiuvato da bravi tecnici. Nel suo hotel disegnò anche gli interni, come in effetti nel suo cinema, aiutato da sua moglie Laura Ravizza che, come lui, era una grande creativa.
I quattro murales che si vedono sulla facciata d’ingresso al cinema, ora un po’ sbiaditi, sono stati disegnati da lei in collaborazione con uno dei più grandi pittori del novecento, cresciuto a Latina, Bruno Barborini. C’è da dire inoltre che l’Hotel Fogliano fu considerato il più bell’albergo partendo da Napoli fino ad arrivare alla riviera toscana, in Versilia. Insomma grazie a Giovanni, nel 1962 si iniziò a ballare sul lungomare. Latina non era più solo il Giro di Peppe e gelato al Polo Nord, ma anche danze sul mare con musica dal vivo. In estate i vari complessi musicali si alternavano all’esterno, e in inverno all’interno dell’hotel.
La storia di Giovanni Giacomini
Giovanni Giacomini nasce a Motta di Livenza in provincia di Treviso il 18 gennaio 1913, da mamma friulana e padre veneto, che lavora come assistente nei cantieri edili. A metà degli anni trenta si trasferiscono a Littoria perché la città è tutta un cantiere e c’è bisogno di gente esperta. Giovanni si è diplomato geometra e quando arriva nella nuova città apre una piccola ditta edile. Il suo primo grande lavoro arriva subito dopo la guerra. Riesce ad aggiudicarsi il restauro della Banca d’Italia e del palazzo della Prefettura.
Da quelle ristrutturazioni la sua ditta si ingrandisce e ha l’opportunità di iniziare dei lavori anche nel suo Veneto, ma non solo, perché gli viene affidata la costruzione delle scuole di Sezze in via Piagge Marine. Intanto si è sposato con Laura Ravizza, una donna molto giovane e in gamba, che ha la sua stessa passione per l’arte. Da lei avrà quattro figli, Giovanna, Sandra, Gianfranco e Guido. Dopo la costruzione dei suoi due gioielli, il cinema Giacomini e l’Hotel Fogliano, Giovanni si ammala di diabete e all’età di cinquantaquattro anni, nel 1967, muore per un attacco di cuore. La moglie, che ha solo quarantadue anni e quattro figli a cui badare, dovrà rimboccarsi le maniche…
L’incontro con la figlia Giovanna
Per una serie fortunata di circostanze riesco a contattare Giovanna Giacomini, figlia di Giovanni, che si è resa subito disponibile a incontrarmi e a raccontare di suo papà. Così qualche giorno fa abbiamo fatto una lunga e piacevole chiacchierata. Quando si parla della storia di Latina e dei suoi personaggi, mi perdo nei racconti. Il tempo sembra fermarsi in istantanee in bianco e nero che si colorano nei ricordi di chi narra e di chi ascolta. Per me che ascolto è come varcare la soglia dell’intimità del narrante e dal “lei” si passa alla confidenza del “tu”, e sento ancora più mia quella storia.
Giovanna, che ricordi hai di tuo papà?
“Lo ricordo come un anticipatore dei tempi, la parola giusta è lungimirante. Credeva fortemente in ciò che faceva. A volte era così avanti che non era compreso, come quando portò nel suo cinema, per la prima volta, un’opera lirica, ma la città non era ancora pronta e non rispose. Nel costruire l’Hotel Fogliano immaginò una Latina turistica, dove il mare avrebbe avuto un ruolo determinante. Ho decisamente bei ricordi di mio padre, una persona molto gentile e generosa, a me sgridò solo una volta e poi mi chiese scusa”
Come lo definiresti oggi?
“Non potrei definirlo oggi, non era uno speculatore e individualista. Ricordo che sistemò più volte a sue spese la chiesa e l’oratorio di san Marco ai tempi di Don Russo. Era fiducioso nel prossimo e non credo avrebbe vissuto bene quest’epoca. Era una persona di altri tempi, anche se lui i tempi li ha precorsi, ma le persone che si sono susseguite hanno disatteso i suoi sogni”
E tua mamma?
“Mia mamma è stata una grande donna, sicuramente all’altezza di mio padre. Certo dopo la sua mancanza ha dovuto affrontare mille difficoltà, successione, mutui da onorare, è stata costretta a vendere molte proprietà. Non ha neanche avuto la fortuna dalla sua, con le gestioni del cinema e dell’hotel molte persone ne hanno approfittato”
Il mio viaggio termina qui. Al grande imprenditore è intitolato un largo adiacente i giardinetti, dietro il mercato coperto, Largo Giovanni Giacomini. Aggiungo solo che a Latina mancano persone come lui… Ringrazio la famiglia Giacomini, in primis Giovanna per la sua disponibilità e le stupende foto, e Sandra Giacomini, mio primo contatto.
caro Emilio.lei ed i suoi articoli che ci ricordano la storia di noi latinensi,essendo io nato qui all’interno dell?ONC è l’unico e sostanziale motivo per cui leggo questo giornale.ne fondi uno lei almeno ci risparmiamo tante inutilità scritte da altri.
tutta la mia stima