Latina, la storia dimenticata e chi ha “onore” ad essere concittadino di Mussolini

Latina, la storia dimenticata e chi ha “onore” ad essere concittadino di Mussolini

28 Agosto 2021 1 Di Lidano Grassucci

Nei giorni scorsi a Latina per via di Durigon e della cittadinanza onoraria a Mussolini di cui ci siamo occupati abbiamo ricevuto considerazioni “offese” di intelligenti che ci accusavano di voler “cancellare la storia”, la storia di una città fondata nel ’32, da un dittatore, in una palude redenta. E giù accuse di “ignoranza”. Abbiamo deciso di fare uno “spiego” per l’orgoglio di una terra che è madre di Circe e non figlia di un satrapo. Buona lettura, ricordando che dietro i revisionisti si nascondono sempre nostalgici e che noi eravamo tra quelli che ci è parsa affrettata l’amnistia di  Palmiro Togliatti, amando il vento del nord di Pietro Nenni che questa feccia avrebbe spazzato via.

 

Ogni volta che si parla di Latina c’è il coro di destri e sinistri (particolarmente gli intelletualini di questa parte) che parlano di “non rinnegare la storia”.

Allora non rinneghiamola, ma raccontiamola:

1932, vengono inaugurati 4 edifici pubblici a servizio di un’area rurale, Mussolini non se la fila. Fa altro, segue il motto dei suoi: “me ne frego”. Più tardi cambierà opinione;

1944, Littoria, le 4 costruzioni retoriche che Piazza Roma era già periferia, dura fino al ’44 quando, investita dal fronte di Anzio, verrà distrutta, bombardata, cancellata. Gli edifici “originali” che vedete oggi sono “ricostruzione democratica”. I democratici non distruggono quindi gli edifici, li rifanno. Quelle costrizioni sono abbattute dalla guerra dei fascisti;

1902, Non c’era nulla e hanno fatto tutto i fascisti dal ’32 in poi. E Santa Maria Goretti, che muore nel 1902, il 6 luglio, come faceva a stare in in posto che ancora non c’era? È la Santa patrona di Latina

490 A.C., realizzazione della Mater Matuta rinvenuta all’interno di Satricum che si trova nelle attuali Ferriere, una città lì dove dicono non ci doveva esser nulla.

312 A.C, non c’era nulla. Come hanno fatto i romani a costruire la prima grande strada dell’umanità, la Via Appia, se non c’era nulla?

60 D.C., non c’era nulla e nel nulla, a Foro Appio (attuale Borgo Faiti) si ferma un tipetto che si chiamava San Paolo, quello che ha “fondato” la religione più seguita dall’umanità: il cristianesimo;

1791, non c’era nulla e nessuno ma Pio VI sente il bisogno di fare per i residenti una chiesa, la chiesa dedicata a San Paolo a Tor Tre Ponti;

1870, non c’era nulla e quelli che non ci sarebbero dovuti essere, i butteri di Cisterna, sfidano e battono Buffalo Bill in destrezza con i cavalli. L’eroe americano avrà gareggiato con dei fantasmi. Augusto Imperiali, il buttero che vinse la sfida e che non dovrebbe esistere è sepolto a Cisterna;

1513, Leonardo da Vinci viene contattato dal Papa Leone X per la bonifica delle paludi Pontine. Le sue cartine del piano di sistemazione idraulica dell’area sono ospitate nel museo della scienza e della tecnica a Milano;

1948/1950, li dove ci doveva essere una isola ormai bonificata si interviene per estirpare definitivamente la zanzara anofele vettore della malaria con il DDT fornito dagli odiati americani, fino ad allora l’area resta “malarica”.

LA STORIA DI UN LUOGO STA NELLA STORIA DEL MONDO E NON SI ESTRAPOLA

La storia non si cancella, dicono i destri e i sinistri che fanno gli intelligenti per giustificare la cittadinanza onoraria. Capite? Con onore di Benito Mussolini.

La storia non si cancella ma loro cancellano: 400.000 ragazzi italiani mandati a morire su fronti di guerra in 4 continenti, 200 civili, un paese distrutto e sconfitto. 7000 ebrei italiani mandati a morire nei campi di concentramento, ne tornarono meno di mille . A Roma nel rastrellamento nell’ottobre del 1943 furono deportati 1259 persone, 689 donne, 207 bambini. Tornarono in 16: 15 uomini, una donna, nessun bambino. Nessuno di 207. E voi date “onore” a chi ha fatto questo? Osate dire che la storia non si cancella? L’infamia non si cancella.

Lui ha l’onore di essere cittadino di qui. Non ho parole.

Un solo bambino non vale tutte le vostre case messe insieme, uno solo. Io mi vergogno per voi che non provate vergogna, non avete umanità nelle vostre menzogne.

Avete come cittadino con “onore” un dittatore, un assassino:  207 bambini di Roma, deportati nessuno è tornato.

Chi dimentica? Chi dice menzogne? Chi omette?

La storia non è un romanzo e non si dimentica, ma per intero.

Naturalmente le associazioni democratiche, antifasciste, su questo nulla dicono: Sapete si è antifascisti con i nemici, da festa il sabato con gli amici.

 

Nella foto: palazzo M distrutto dalla guerra fascista, i democratici lo ricostruirono.