Baricco e il dovere della vita in un mondo ucciso dalla paura della morte

Baricco e il dovere della vita in un mondo ucciso dalla paura della morte

23 Gennaio 2022 0 Di Lidano Grassucci

Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla.

Alessandro Baricco, Novecento

 

Mi colpisce il post di Alessandro Barico che racconta della sua leucemia e della sua lotta per vivere grazie alla donazione di midollo della sorella Enrica.

Già i fratelli e le sorelle, così lontani quando siamo lontano poi così vicini quando il tempo con cui siamo venuti al mondo quasi insieme diventa breve, corto e ti riscopri.

Viviamo in un mondo di invulnerabili apparenti, gente che non si fida della cura, che si trascura nell’ignoranza che da la paura.

Baricco non scrive della sua malattia ma della sua lotta contro la malattia.

Ha quasi la mia stessa età, qualche anno in più lui, è un uomo che scrive pulito, attento ai particolari, forte nel sentimento. Lui sa bene che siamo caduchi, ma sa anche che è dovere resistere, ora e sempre, ad ogni male

“”Già. Eccoci qui. Io e te accomunati anche da questa avventura. Lotteremo. E lo sappiamo fare bene. Si dice, e nostro padre lo diceva spesso, che se nella vita succedono cose difficili, succede anche che ti arrivi la forza per affrontarle. E i primi a sorprenderci siamo noi. Concentriamoci su quella forza fratello! Avanti tutta!”.

Così scrive la sorella Enrica che gli donerà il midollo, che avrà dolore per il fratello, con il fratello, per loro due cresciuti come crescono sempre i fratelli insieme, ed insieme comunque. Quell’insieme che anche dopo lustri e liti basta uno sguardo e rivedi mamma e papà con la stessa missione, farci vivere bene senza distinzione.

Mi ha colpito questa storia perché a Terracina è morto un ragazzo che non  credeva alla cura, altri irridono la scienza e trovano fastidioso mostrare un certificato, esiste la grandezza ma anche tanta banalità della paura, che uccide.