
Daniela Fiore: La metro? La Fanti pensa di aver visto un giallo ma era una commedia all’italiana
6 Maggio 2022Riceviamo dalla consigliera del Pd di Latina, Daniela Fiore, e pubblichiamo. Ci sono argomenti a Latina che sono ever green, come la minigonna, o le scarpine con i buchi davanti che ricicciano in eterno: come la metropolitana leggera (pensate cosa sarebbe accaduto se fosse stata pesante, manco i peperoni sullo stomaco)
La consigliera Patrizia Fanti reinventa la storia di un fallimento, travisando i principi base della contabilità pubblica.
E’ successo nell’ultima seduta della commissione Bilancio che presiedo e che ieri ha discusso e approvato la proposta di delibera sul bilancio consuntivo. La consigliera Fanti, come riportato anche sulle pagine di un quotidiano locale questa mattina, sostiene di aver finalmente ricostruito la vicenda della Metropolitana leggera di Latina. Peccato che l’esponente di Fratelli d’Italia abbia frainteso le risposte date ieri alla commissione dal dirigente del settore Patrimonio del Comune, Diego Vicaro, aggrappandosi una scrittura contabile ancora registrata in Bilancio, relativa al contributo riconosciuto dal Ministero dei Trasporti.
Vorremmo rassicurare la consigliera Fanti sul fatto che non si tratta di un riconoscimento speciale riservato alla Metropolitana leggera di Latina, ma di una regola contabile, che vale sempre e in tutti i casi. Se avesse esaminato con maggiore minuzia e attenzione avrebbe trovato anche la rata per il pagamento dell’ex Icos, oppure quella per la cittadella giudiziaria. Tuttavia, l’ intervento della consigliera, intitolato “una politica diversa”, offre l’opportunità di chiarire meglio la necessità della politica attuale di essere il contrario di un modello di gestione che ha prodotto una montagna di debiti in cambio di nessuna opera pubblica. Alla narrazione autocelebrativa della consigliera occorre aggiungere alcuni passaggi scientemente omessi: il progetto della metro leggera non era economicamente sostenibile, il Piano finanziario è stato rimodulato più volte per giustificarne la fattibilità; per un errore in fase di progettazione il comune di Latina, quindi i suoi cittadini, hanno pagato 2.300.000,00 euro, approvati con una variazione di bilancio che ha sottratto risorse preziose ai servizi. Non ultimo, l’opera prevedeva un contributo di 5.000.000 di euro l’anno da parte della Regione, anche questo mai garantito.
La consigliera Fanti cita Padova, ma omette di dire che a Padova la metro è stata realizzata sulla
base di un progetto credibile; diversamente a Latina si è deciso di realizzarla dopo che il Ministero
propose il finanziamento rifiutato da Bologna, accettando dunque di portare avanti il progetto a
scatola chiusa, senza fare alcuno studio di fattibilità. Latina avrebbe bisogno di un’opposizione diversa, legata all’attualità, non prigioniera di un passato pieno di debiti e fallimenti, che alcuni si ostinano a raccontare come l’Eldorado della città.
Oggi è necessario un salto di qualità verso una politica diversa davvero, che punti sulla sostenibilità economica e ambientale delle opere a partire, perché no, da un nuovo modello di mobilità.
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