La chiave della libertà: abbiamo imparato a comperare dimenticando di amare. Il libro di Valeria Aprile

La chiave della libertà: abbiamo imparato a comperare dimenticando di amare. Il libro di Valeria Aprile

8 Giugno 2022 0 Di Lidano Grassucci

Giulia ci sa fare

Giulia è intelligente

Giulia è qualcosa di più

Giulia ti accarezza

Giulia lotta insieme

Giulia parla anche per te.. ohh

E’ una canzone di Antonello Venditti di quando i ragazzi europei scoprivano ragazze consapevoli, convinte, libere, fuori da luoghi comuni di cuori e amori. Gli anni delle università che bollivano di nuova libertà, di partecipazione.

Leggendo il lavoro di Valeria Aprile “La chiave della libertà” per i tipi di deComporre edizioni, seguo la narrazione e mi torna la canzone, mi rimbomba. L’autrice è un avvocato di Gaeta, segue le donne in difficoltà, ne ha fatto non un “mestiere” ma una religione. Segue donne che stanno nella trappola dell’amore.

Già, l’amore che per molti maschi è “autorità”, “possesso”, “invasione”.

La storia narrata è quella di Giulia, donna di questo tempo, che ha le speranze, le ambizioni del tempo che corre ma poi “di rinuncia” in “rinuncia” in nome di un amore che pare possente e che invece è solo arrogantemente possidente.

Sminuire “l’amata”, esaltare l’amore monodirezionale… come se l’uomo avesse nelle sue mani il rubinetto dell’amare davanti alla siccità indotta di una amata che non viene considerata.

Il libro fa citazioni e percorsi, ricostruisce il meccanismo della gabbia, cerca di capire come generazioni che cantavano la Giulia libera sono arrivati a negarle anche il tentativo di volo.

Il libro è femminile, nel senso che ha un filo profondo che passa dal rapporto avvocato-cliente, al rapporto narrata-narrate, al rapporto donna-donna, alla necessità della dignità che è personale. Al rapporto con se stessi di Giulia, ma anche dell’autrice.

Il libro è un manuale anche della consapevolezza, è un viaggio nelle modalità della violenza, che non ha un confine come il giorno e la notte, ma la violenza ha anche la luce del giorno, è anche l’incubo notturno.

Mi soffermo sull’amore, su quella idea di far coincidere l’amare con il possedere. Un essere vivente è della vita, non è una automobile che comperi, è della vita e la vita si vive non ha limiti se non quelli che si liberamente da.

A Giulia tolgono gli amici, la famiglia, tolgono la storia in nome della felicità futura, si troverà sola con l’incubo di un infinito presente.

Mai accogliere il limite, mai in nome della quiete accogliere la negazione del conflitto, l’amore è differenze che si incontrano nella loro diversità per fare entrambi di più di quanto ci si e scelti, non è rapporto uomo-padrone, ma viaggio senza meta.

Dentro le righe del racconto troverete mille donne anche le Giulia che non riescono ad uscire da questi malati amori che sono “acquisizioni” in una società che ha imparato a comperare ma ha dimenticato di amare. Amare è generoso, non è possessivo. Il nodo è tutto qui.

 

 

Valeria Aprile

La chiave della libertà

deComporre edizioni, 12 euro