Alfredo De Santis: il presidente del Circolo Cittadino apre le porte alla città

Alfredo De Santis: il presidente del Circolo Cittadino apre le porte alla città

19 Giugno 2022 1 Di Emilio Andreoli

Si avvicina il 30 giugno, data di fondazione della nostra città, inaugurata poi il 18 dicembre dello stesso anno. Era il 1932 e trascorsi solo centosettantuno giorni, già i primi edifici erano pronti per l’uso, sia pubblici che privati. Pare che il primo edificio terminato a Littoria, ancor prima del palazzo comunale, sia stato quello dell’OND, Opera Nazionale Dopolavoro, oggi Circolo Cittadino. Indubbiamente fu il primo luogo di socializzazione per gli abitanti della nuova città. A novanta anni di distanza quell’edificio rimane il punto di riferimento più importante per gli eventi culturali di Latina. Ma sappiamo bene che gli edifici non funzionano da soli, occorrono gli uomini. E se oggi il Circolo Cittadino funziona alla grande lo si deve al Presidente Alfredo De Santis, in carica dal 2015.

La prima volta che entrai al Circolo Cittadino fu quando, nel 1968, mio padre, grazie al suo amico regista Enzo De Pasquale, trasmise con quattro televisori in bianco e nero, posizionati nell’arena del Circolo, la mitica partita di calcio Olbia Latina per la promozione in serie C. Ricordo migliaia di persone che affollarono l’arena. Quello forse fu uno degli eventi più memorabili della storia del Circolo. Il Latina vinse quella sfida, ma la gioia dei tifosi durò poco, perché la squadra venne penalizzata e in serie C andò l’Olbia.

La storia del Circolo Cittadino ex Opera Nazionale Dopolavoro di Littoria

L’edificio per l’OND, Opera Nazionale Dopolavoro, venne inaugurato nel 1932 accanto al palazzo comunale. L’ OND era un’associazione istituita in Italia il 1° maggio 1925 dal regime fascista, alle dirette dipendenze del capo del governo, col compito di occuparsi del tempo libero dei lavoratori. A Littoria servì soprattutto a far socializzare le persone che erano arrivate da tutta Italia nella nuova città, senza conoscersi. Ma serviva anche al regime per tenere tutti quegli operai sotto controllo. Non è escluso che l’edificio fosse frequentato anche da informatori. Il primo direttore fu Mario Desiato che tra l’altro non era neanche fascista, ma dovette indossare la divisa per ovvie ragioni.

Littoria 1932: sede Opera Nazionale Dopolavoro (oggi Circolo Cittadino) appena terminato (foto archivio gruppo fb Sei di Latina se la ami)

Le persone dopo il lavoro giocavano a carte e nella parte esterna a bocce. Le donne non erano ammesse. Per loro bisognerà attendere incredibilmente il 1983, quarant’anni dopo la caduta del regime fascista. Alla fine del 1934, inizio 1935, l’edificio venne condiviso. Una parte, quella principale, fu  data dimora alla Casa del Fascio e la parte laterale rimase OND, con Ingressi separati, ovviamente. Sotto il piccolo porticato quello della Casa del Fascio e lateralmente quello dell’OND.

Tra il 1934/35 l’edificio diventa anche la casa dei fasci (foto archivio gruppo fb Sei di Latina se la ami)

Durante la guerra l’edificio fu colpito e danneggiato pesantemente, del resto come tutta la città. Nella ricostruzione post bellica, non venne rispettato il progetto originario. Fecero alcune modifiche, sicuramente non migliorative a livello architettonico. Nel 1948 con la istituzione dell’ENAL Ente Nazionale Assistenza Lavoratori divenne Circolo Cittadino. Ospitò anche le prime ACLI Associazione Cattolica Lavoratori Italiani. Già dal 1945 fu frequentato dagli sminatori arrivati dalla Sabina, zona in provincia di Rieti. Le campagne del nostro territorio erano disseminate di mine e il loro impegno fu prezioso per i contadini che lavoravano per i campi.

Ingresso laterale dell’OND Opera Nazionale Dopolavoro, oggi Circolo Cittadino (Foto dall’archivio del gruppo fb Latina città-storia e storie)

Per lo stress accumulato durante la giornata di lavoro, gli sminatori andavano al circolo per distrarsi. Non è un caso forse che il primo presidente del circolo fu proprio uno della Sabina, Giulio Antonelli, un impiegato fatto arrivare ai tempi di Littoria da Valentino Orsolini Cencelli, presidente dell’Opera Nazionale Combattenti, suo compaesano. Per iscriversi al Circolo Cittadino bisognava avere la fedina penale pulita e solo gli uomini potevano farne parte.

Negli anni cinquanta, nell’arena del Circolo venne posizionato un campo di basket e per molti decenni fu sede della indimenticata società sportiva AB Latina, da cui uscirono diversi giocatori di rilievo, anche nel panorama nazionale. Una delle persone che dedicarono anima e cuore al basket pontino fu l’avvocato Luciano Marinelli. Mentre fuori la palla rimbalzava, all’interno del Circolo la facevano da padrone i tavoli da bigliardo e il tavolo verde per le partite a carte.

L’edificio danneggiato dalla guerra. In piazza le truppe angloamericane incontrano i cittadini di Littoria.

Solo nel 1983 fu permesso alle donne di entrare e partecipare alla vita del Circolo. Con la loro presenza ingentilirono quel luogo che odorava solo di tabacco, fumo e whiskey. Ma per noi semplici cittadini invece, il Circolo Cittadino rappresentava uno spazio inaccessibile, elitario, dove solo pochissime persone potevano averne accesso. Soprattutto per chi, come me, non ha mai amato giocare a carte. Negli anni duemila qualcosa però iniziò a cambiare.

Due eventi importanti da ricordare, il primo avvenuto nel 2004 quando i Circolo Cittadino fu intitolato al grande imprenditore e filantropo della nostra città, Sante Palumbo. Il secondo: l’intitolazione del salone principale avvenuta il 7 dicembre del 2018, all’indimenticato chitarrista di Latina Orazio Di Pietro. Oggi il Circolo Cittadino, oltre alle funzioni ricreative dei soci, come il bridge, burraco, bigliardo etc. etc., è il luogo culturale più rappresentativo della città, e questo lo si deve soprattutto al presidente in carica, Alfredo De Santis.

Il Circolo Cittadino di Latina (foto scattata da me nel 2017)

Vi presento Alfredo de Santis, presidente del Circolo Cittadino

Alfredo De Santis nasce a Monte Falcone di Val Fortore, un piccolo paesino in provincia di Benevento l’8 marzo del 1947. Studia nel suo paese fino all’età di undici anni. Il padre non riuscendo a trovare lavoro prepara tutti i documenti per emigrare in America. La partenza è imminente, ma pochi giorni prima di partire, tramite un conoscente, trova lavoro a Benevento alla Banca Sannitica. Successivamente si trasferiscono a Napoli, dove Alfredo frequenta la facoltà di giurisprudenza.

Dopo la laurea vince tre concorsi, uno dei quali al Banco di Napoli di Latina. Decide per quest’ultimo e arriva nella città pontina il 10 aprile del 1972. È un ragazzo spigliato e aperto a nuove conoscenze. In breve tempo si inserisce nel tessuto sociale di Latina. Stringe amicizie nuove e si fa apprezzare per le competenze nel suo lavoro al Banco di Napoli. La sua crescita professionale lo porterà a fare esperienze in altri luoghi e in altre città, anche se lui si è profondamente legato a Latina. Gli ultimi anni lavorativi li svolge come capo area in Banca Generali. Proprio in questi ultimi anni inizia a frequentare il Circolo Cittadino.

Alfredo, raggiunta la pensione, inizia a dedicarsi alle sue passioni: musica, arte, teatro, ma ha anche più tempo per frequentare il Circolo, dove a settembre del 2015 si tengono le elezioni per il nuovo presidente. Ed è proprio lui che viene eletto, grazie alla sua esperienza amministrativa. Sono passati da allora sette anni, e Alfredo è sempre stato riconfermato.

Io e Alfredo ci siamo conosciuti qualche anno fa grazie ai social network. Ha apprezzato il mio modo di raccontare la città e quindi ci siamo conosciuti poi personalmente. Abbiamo avuto modo, più di qualche volta, di scambiarci idee e conversare piacevolmente. Non a caso ho scelto di presentare il mio nuovo libro al Circolo Cittadino, a febbraio di questo anno.

Alfredo, come mai ti sei innamorato di Latina?

Considera che il 10 aprile scorso ho festeggiato le nozze d’oro con Latina. Quando arrivai qui cinquant’anni fa mi sentii subito a casa. Poi con il tempo ho coltivato tante amicizie. Non mi vedrei in nessun altro luogo, anche se non sono nato qui

Io penso che tu abbia il grande merito di aver aperto le porte del Circolo Cittadino ai cittadini di Latina

 “Sono lusingato del tuo pensiero, però già altri prima di me avevano iniziato ad aprirle. Io ho solo cercato di sostenere e rafforzare quella scelta”

Vedo che la tua agenda è sempre piena, ma quanti eventi riesci a inserire?

 Quest’anno dovremmo raggiungere centocinquanta eventi, tra presentazioni di libri, concerti, rappresentazioni teatrali, mostre d’arte, serate di beneficenza e altri incontri di vario genere. L’estate poi rendiamo utilizzabile anche l’arena del Circolo. Quest’anno, nonostante i vari disagi della pandemia, è andata in scena, se non vado errato, la settima stagione della rassegna “Latina in jazz”, ideata e fortemente voluta dal compianto Luciano Marinelli. In tutti questi anni hanno suonato musicisti di valore internazionale

Qual è stato uno dei momenti più emozionanti in questi sette anni da presidente?

Sicuramente quando abbiamo intitolato la sala al chitarrista di Latina Orazio Di Pietro, da me fortemente voluto. Una giornata indimenticabile con la partecipazione del vescovo e delle massime autorità cittadine

Cosa non ti piace di Latina?

La mancanza di organizzazione a tutti i livelli. Il lavoro che ho svolto per oltre quarant’anni mi ha insegnato a gestire, organizzare, pianificare e chiamare le persone per prendere appuntamenti, ma qui non funziona così, è tutto un po’ improvvisato”. Come dargli torto: sono stato con lui un’oretta e almeno cinque persone hanno bussato alla sua porta senza appuntamento.

Possiamo dire che il Circolo Cittadino, finalmente, è aperto a tutti?

 Certo! È  aperto e continuerà ad esserlo per tutti gli eventi. Va da se che per frequentarlo, nelle sale riservate, occorre divenire soci

All’interno del Circolo un accogliente bar. Per accedervi non occorre essere soci. Ad accogliervi i gentilissimi gestori, Gabriella e Massimo, anche per pause pranzo con vista Piazza del Popolo. In una città dove i luoghi di socializzazione sono sempre più rari, oggi il Circolo Cittadino rappresenta una delle poche realtà dove poter fare cultura… mentre il nostro teatro continua a rimanere chiuso.