
Cara Giorgia, la sovranità alimentare l’ha già inventata un Sermonetano.
25 Ottobre 2022Molta ironia da parte degli oppositori politici del Governo Meloni per l’istituzione del Ministero della Sovranità Alimentare.
Ironia facile, ma che dimentica che qualcun altro già lo ha istituito in giro per l’Europa un Ministero del genere.
Non è stata però l’orbanista Ungheria, ma l’ultra-europeista Francia, quella che vuole vigilare sul nostro rispetto dei diritti e delle libertà. Mecojon’, caro Macron.
In realtà sul pezzo arrivano in ritardo, sia i nostri nuovi capi-politici che i “franzosi”, come diceva Don Bastiano.
A Sermoneta il sovranismo alimentare è realtà già da un po’; di tempo. Il merito è di un cinquantino locale, Vicidomini Alfonso, che abita dalle parti del Bivio di Doganella di Ninfa.
Alfonso si è laureato veterinario e sognava di fare il medico degli animali all’uso antico. Si vedeva come un medico condotto che se andava a curare gli animali per le campagne con la sua macchinuccia scalcagnata, una specie di James Herriot italiano.
I tempi però sono cambiati e c’è poco spazio per i romantici al giorno d’oggi; soprattutto per quei romantici che cercano “da zero” di crearsi spazio nel mondo delle professioni.
Allora Alfonso ha deciso di mettere laurea nel cassetto e sfruttare le conoscenze sul mondo animale per creare un’azienda agricola a misura d’uomo, anzi di bestia.
Il papà di Alfonso ha un pezzettino di terra in via Lunetto e lui ci pianta sopra L’Azienda Agricola Vicidomini Alfonso, dove alleva mucche e maiali nostrani.
Nessuna pubblicità e vendita diretta al consumatore. No macellerie ma privati, perché pare che qualche impresa pretenda di avere merce a credito da pagare con troppa calma.
Funziona col passa-parola l’accesso all’Azienda Vicidomini.
Un cliente ne porta un altro. Compri solo quello che c’è al momento, quindi, meglio se lo prenoti. Quando gli animali passano al macello, tu saprai già cosa e quanto ti aspetta.
A rotazione dei clienti, Alfonso li omaggia anche di trippa, coda e fegato.
Se vai da Alfonso mica compri e basta. Lui ti parla e ti spiega quello che fa e come lo fa. Basta che glielo chiedi e ti fa vistare tutta l’azienda agricola senza nessuna fretta. Quando ci sono passato aveva trenta mucche e tre maiali, ma la struttura ne poteva contenere tranquillamente il quadruplo.
Fa strano vedere una stalla enorme con poche mucche e pochi vitelli o un porcile che sembra un appartamento ma con soli tre maiali. Tutti bellissimi ed in salute.
Perché cosi pochi?
Perché gli animali hanno bisogno di spazio. Devono stare in equilibrio. Così non si ammalano e puoi dargli pochi antibiotici. Quelle rare volte che succede poi devi aspettare tanto per portarli al mattatoio.
Del resto mica ti puoi mangiare un animale malato o che abbia ancora gli antibiotici in circolo.
Così però i costi non aumentano?
Ovvio, ma non è detto che si debba mangiare carne tutti i giorni. Meglio poca ma buona.
Agli animali che date da mangiare?
Undici tipi di alimenti diversi. Li produciamo noi o al massimo compriamo da qualcuno della zona. Poi li lavoriamo da noi con la schiacciatrice e li diamo alle bestie.
Non sono esperto e non so dire se sia vera la storia degli animali in equilibrio, ma raramente ho mangiato braciole buone come le sue.
Se il sovranismo alimentare si traducesse in questo perdonerò alla Meloni di aver scelto il nipote della Lollobrigida per il ruolo di Ministro invece che sua zia Gina.
Una come lei, che è stata “Pizzicarella la Bersagliera” in Pane Amore e Fantasia è il miglior esempio della bontà dell’alimentazione nazionale.