Comunichiamo? Generazioni connesse a confronto. Al Celletti di Formia le sfide del dialogo muto

Comunichiamo? Generazioni connesse a confronto. Al Celletti di Formia le sfide del dialogo muto

19 Aprile 2023 0 Di Lidano Grassucci

Si è tenuto ieri, 18 aprile, all’alberghiero Angelo Celletti di Formia l’incontro Comunichiamo? Generazioni connesse a confronto l’evento organizzato dal Rotary Club Formia-Gaeta con l’ausilio del Rotaract Formia- Gaeta e con il patrocinio del Distretto Rotary 2080, e gli ulteriori patrocini del Comune di Formia; della Provincia di Latina; dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale; della Camera di Commercio di Frosinone e Latina; dell’Associazione Stampa Romana, partner dell’evento L’istituto  Angelo Celletti, Media Partner Rav Radio Antenna Verde – Formia Web TV.

Mi invitano ad un convegno a Formia, sulla comunicazione. Va da sè che questo, nonostante me, resta il mio lavoro. Ma mi chiedono di parlarne a dei ragazzi, in una scuola. Sono rispetto, ai ragazzi, un tirannosauro rex e della comunicazione ho presente la Babele di oggi io che vengo dall’idea di sfidare il cielo e Dio con una torre, ma Dio ci ha fatto confondere le lingue e non comunichiamo più ma emettiamo rumori, scriviamo copiando cose scritte e…

Dio mio che aula grande e quanta gente, ma che posso dire? E se perdo le parole, se nel parlare mi facesse difetto la parola, non la ritrovassi nella mia memoria, se non riuscissi a dirla con la mia bocca. Il panico, ecco cosa intendo dire siamo in un tempo in cui la parole, scritta o parlata, se ne è andata. Eppure siamo circondati di parole.

All’incontro partecipano, oltre ad una rappresentativa degli studenti del Celletti di Formia, gli studenti del Liceo Scientifico Alberti di Minturno, del Cicerone Pollione di Formia e dell’Istituto Tecnico Nautico Giovanni Caboto di Gaeta.

Iniziano i lavori:  Pasquale Ranucci Presidente Rotary Club Formia-Gaeta, fa suonare la campagna. Lo stesso Ranucci fa gli onori di casa.

Segue Monica Piantadosi, dirigente del Celletti, apre i lavori, i saluti dell’amministrazione comunale sono portati da Giovanni Valerio vicesindaco di Formia.

I ragazzi sono attenti, c’è attenzione in aula e una leggera emozione dalla parte opposta.

Una voce fuori campo (è dell’attore Paolo Cresta) cita un passo del  Libro VIII della Repubblica di Platone. Dice che i tempi correnti sono malati e come al solito lo dicono i vecchi.

Prende la parola  Claudia Rabellino Becce, Presidente Commissione Comunicazione Distretto Rotary 2080. Ha modi garbatissimi e quasi accompagna questo incontro, difficile rompere il ghiaccio, lei lo versa come fossimo in un salotto.

Mi chiede perchè il caffè senza la caffeina e la comunicazione senza notizia? Intervengo io Lidano Grassucci, cerco di non portare soluzioni predefiniti, ma dubbi in percorso. Perché i convegni no risolvono ma incuriosiscono, intrigano a pensare diverso.
Segue un contributo filmato di Stefano Pozzovivo, speaker di Radio Subasio, Professore dell’Università di Perugia parla del potere delle parole dei segni

Dal mondo social l’intervento di Francesco Montefusco – Regional Manager @Igersitalia e @Igerslatina che interviene sulla comunicazione emozionale: i codici del linguaggio visivo e sul potere della comunicazione su Instagram e su come produrre al meglio contenuti visivi sul social per eccellenza.
A chiudere la prima sessione dell’incontro Rocco Tolfa, vice direttore TG2 che fa un viaggio sul cambiamento del TG2, che ha visto tra i primi conduttori anche Piero Angela e su come si approccia al racconto di eventi più “frivoli” e di costume in un telegiornale nazionale.

Nella seconda parte gli interventi di Riccardo Pirrone, l’uomo che ha curato la inteligentissia campagna di Taffo l’agenzia funebre che ha cambiato il mercato, che interviene sulla figura del socia media manager

Segue Flavia Trupia, Ceo di Per la Retorica che “spiega i potere della parole da Martin Luther King fino ai giorni nostri.
E’ la volta di Lisa Tibaldi Grassi, che il convegno ha attivato, definito, animato,  presidente di  CNA Federmoda Latina ha parlato su Vestirsi o travestirsi, essere o apparire: comunicare attraverso la moda. La domanda è: ma i vestiti parlano? Un viaggio dentro il linguaggio dell’abito

L’ultimo intervento è affidato alla giovanissima (appena quattordicenne) e talentuosa cantautrice Camilla Pandozzi che Che ha parlato del linguaggio della sua musica, di come potrebbe migliorare la comunicazione tra genitori e figli. Camilla ha anche presentato una sua videoclip
I saluti finali e la chiusura sono stati affidati al Presidente Rotary Club Formia-Gaeta, Pasquale Ranucci.

Ho seguito ogni tanto mi sono distratto, ma sapete sono sempre andato dietro le farfalle, affascinato dall’irrazionale volo delle mosche e perso dietro le mille bizze dei gatti. Però una cosa posso dirla di questo incontro, ci sono ragazzi che vedranno cose che i nostri occhi non conosceranno mai, ma se racconti storie e non insegni a vivere la vita che non ci appartiene, c’è chi torna ad usare le parole per capire.

 

 

 

Dal caffè senza caffeina alla comunicazione senza la notizia

Da bambino ero innamorato del Buondì Motta per il fatto che papà era a lavorare a Milano. Era buonissimo, per me, poi per far vedere che eravamo diventati ricchi, usciti dal bisogno, lo immersero nel cioccolato. Un buondì con il cioccolato.

Aggiungere era sinonimo di progresso e benessere, era figo e moderno. Venivamo da una società dove le cose mancavano. Gli uomini per essere importanti si dovevano fare uomini ed avere la pancia.

Dite che schifo? Certo perchè per noi la sfida non è avere più cibo, ma controllarsi dal tanto cibo che c’è.

Venivamo da una fame di cibo ma anche da una fame di notizie, di informazioni, avevamo bisogno delle notizie, di qualcosa che aveva significato ed era straordinaria, come la cioccolata sul Buondì.

La notizia era Yuri Gagarin che si faceva un giretto intorno alla terra e prima non lo aveva fatto nessuno. Era straordinario.

Ora che gira intorno alla terra c’è un condominio, e la notizia “c’è un cosmonauta che gira intorno alla terra” verrebbe presa a ridere come quella del signore che va contromano in autostrada, sentendo per radio “c’è un pazzo che va contromano in autostrada” commenta “e che uno solo”. Quindi sul giornale va la notizia “gli astronauti della base spaziale internazionale mangiano Grana Padano”. Chè non è uno notizia tutti possiamo mangiare il grana, tutti mangiamo, ma solo Yuri Gagarin si era fatto quel giro.

La notizia diventa ordinaria, diventa come il caffè senza caffeina non ha nulla di straordinario. Non si cercano fatti, informazioni utili, ma si cerca qualcosa da dire e la “notizia denotiziata diventa autorealizzata”.

Ero, ormai più di 30 anni fa, corrispondente dell’Ansa, l’Ansa è l’agenzia di stampa italiana la più autorevole, era un luglio torrido. Non accedeva nulla di eccezionale, come può accadere. Allora si faceva il giro di cronaca, telefonate a carabinieri, polizia, ospedale e vigili del fuoco per sapere l’accaduto della notte. I vigili del fuoco mi segnalano una tromba d’aria a Fogliano, fogliano è un pezzo di costa di Latina. Io felice di avere la notizia la mando all’Ansa, allora si faceva per telefono e c’erano i dittofonisti, dei signori che prendevano sotto dettatura le notizie e le passavano alla redazione per metterlo in rete.

La notizia passa.

Solo che mi richiamano i vigili del fuoco dicendo di essersi sbagliati a Fogliano non era successo nulla.

Mi allarmo, penso… mi licenziano. Chiamo il collega con cui ci dividevamo il lavoro all’Ansa, Giovanni del Giaccio,  e spiego il guaio. Lui dice: ma dai chi vuoi che riprenda una notizia così fessa.

Vero, ma a chi frega di 4 alberi spezzati, e poi manco è successo a Fogliano?

Mi rassicuro. Torno a casa e accendo la tv, mi sintonizzo sul Tg1, alle 13.30.

O, quel giorno nel mondo, che pure è grande, non era successo nulla, ma nulla. Il Tg apre con la seguente notizia “Tromba d’aria sul litorale di Latina, ingenti danni”. Sbianco, mi sento male. Chiamo il collega e decidiamo di andare a Fogliano, sicuri del licenziamento.

La gente è accalcata al bar, ma non è successo nulla … chiediamo al barista: “ma che è successo?”. Lui sicuro risponde “c’è stata una grande tromba d’aria”. Lei l’ha vista? “no, ma l’ha detto la Tv”.

Ecco non c’era la notizia, non serviva, serviva parlare di qualcosa.

La regione Lazio su questa tromba d’aria ci ha fatto una legge con tanto di risarcimenti.

Oggi abbiamo bisogno di intrattenerci non di essere informati.

Tanto che non piove più ma diluvia con tanto di bombe d’acqua, o c’è la siccità e tutti moriremo di sete.