La guerra di Rio Martino, “spezzeremo le reni a Sabaudia”

La guerra di Rio Martino, “spezzeremo le reni a Sabaudia”

21 Agosto 2023 1 Di Lidano Grassucci

Ci sono ragazzi ai quali piace obbedire, anche se la maggior parte preferisce comandare. Gli uomini sono fatti così!

Ferenc Molnar (i ragazzi della via Pal)

 

Non posso dire che l’assessore Gianluca Di Cocco non ci metta verve, anche troppa. Lui della Marina è viceré  plenipotenziario. Risponde a se stesso e fa bene, a chi altro sennò.

Annuncia in tono trionfante, il sindaco Matilde Celentano gli fa eco,  che Rio Martino sarà un porto da 100 barche. Finalmente avremo la nostra Danzica, lo sbocco portuale al mare. Sarà utile per allestire la nostra flotta, mettere traghetti ad alta velocità per Panarea (Ponza, troppo vicina), armare una portaerei e chiamarla Littoria con cui fare “nostrum” questo mare. Bello.

Ma ecco che a rovinare la festa c’è il consigliere comunale dei 5 stelle, Maria Grazia Ciolfi, che fa osservare che una sponda del “nostro porto” è di Sabaudia, e che su tutto ci sarebbe pure da sentire un Parco nazionale.

Ma come osa questa Ciolfi negare la “latinità” di Rio Martino?

Lei ingenuamente chiede: ma li avete avvertiti?

Ma come sarebbe a dire, il porto è nostro a quelli di Sabaudia gli abbiamo già dato il lago, il più grosso e nei ci siamo presi uno meno grande, sorvolando su Caprolace che è piccolo ma è la somma che fa il totale come diceva Totò

Ora noi di Latina, capitale in pectore della cultura, dobbiamo sentire Sabaudia? Ma è Sabaudia che deve cedere il porto quella sponda è la nostra Crimea. Manderemo i nostri droni contro quelli “dell’altra sponda”. Sono pure di Forza Italia e quindi attaccabili, liberali del cavolo, noi siamo patrioti quindi attaccheremo.

Io mi fermo qui. Convinto come sono che tanto non si farà niente. A Latina si pensano isola, ma sono un pezzo di terra attaccata al mondo.