La libertà del generale che difendo, e quello che dice su cui non sono d’accordo

La libertà del generale che difendo, e quello che dice su cui non sono d’accordo

21 Agosto 2023 0 Di Lidano Grassucci

Roberto Vannacci ha scritto un libro, detto la sua. Io non sono d’accordo su quel che ha detto, ma questo non significa che non lo può dire, se lo pensa. Ogni idea, anche la peggiore, non va “cancellata”, ma dialetticamente combattuta. Certo lui è un ufficiale dell’esercito italiano e come tale non può farsi tribuno della plebe. La sinistra sbaglia se vuole “cancellare”, ha ragione se vuole controbattere.

Per me lo Stato si deve fermare molto prima delle lenzuola delle persone. Anzi, ci sono aspetti della vita privata delle persone che non possono interessare il collettivo.

Vengo dalla sinistra del “tutto è politica”, ho avuto questa idea ma poi ho capito che la politica deve avere un confine, la politica governa la polis non la coscienza, non il piacere, non il dolore. Il generale farà l’amore come crede, penserà dell’amore degli altri quel che crede ma è una sfera sua, non pubblica. Se scrive un libro deve però assumersene oneri, è il primo in classifica nelle vendite avrà davanti una carriera politica ben più interessate di quella militare che gli restava, ma non può fare il generale dell’esercito italiano.

Chiesero agli ufficiali del Savoia Cavalleria perché mangiavano con le posate d’argento nella steppa, durante la campagna di Russia. Risposero “perché il nostro Re potrebbe presentarsi in qualsiasi momento e non possiamo farci trovare impreparati”. Morirono caricando con i cavalli la mitraglia, morirono cavalieri e cavalli ma salvarono i nostri che si ritiravano. Non davano opinioni sulla guerra eppure l’avevano, ma facevano il loro dovere. Per questo non può fare più il soldato, ma da cittadino può dire ogni cosa che ritiene e scrivere come crede. Libero, come sono libero io di pensare diverso, ma la mia libertà esiste ce chi pensa altro da me non lo può fare.

Il resto? Opportunismo da ogni parte e anche sgradevole.