Il mercato degli americani e quello dei contadini di Bonomi diventano “storici”… e la Celentano li invecchia

Il mercato degli americani e quello dei contadini di Bonomi diventano “storici”… e la Celentano li invecchia

24 Agosto 2023 0 Di Lidano Grassucci

Non sono cattivo, manco folle, men che meno rancoroso ma me le servono in un piatto d’argento. Quasi sparare alla Crocerossa anche in male arnese. Questa volta ho scritto mal volentieri.

 

Mia madre andava a fare affari al mercato americano di buona ora, alle sei del mattino sono cresciuto con quel mercato. Gli unici “stranieri” che venivano a Latina erano i “clienti” del mercato americano che persi nella città chiedevano “ma dov’è il mercato americano?”. Noi, nel dare  indicazione, ci sentivamo come depositari di un grande segreto  anche perché erano tempi di guerra fredda e i “russi non lo dovevano sapere”.

Quindi che il mercato americano sia stato riconosciuto dalla Regione come “mercato storico” non solo è bene è giusto. Lì si vedevano gli “stracci” (si chiamava mercato anche degli stracci) per via dei balloni che gli americani destinavano al macero e noi “stornavamo” all’uso quotidiano.

Ma non mi risulta che gli americani ci abbiano liberato negli anni ’30 in cui, vado a memoria, eravamo “autarchici” e gli “stracci” non erano certo di moda pur essendo un paese di straccioni.

Ergo il nostro mercato americano è orgogliosamente del dopoguerra libero e prima nulla era delle plutocrazie anglosassoni. Anzi, sempre se non erro agli americani muovemmo guerra il dicembre del 1941, meno di 2 anni dopo ci arrendemmo senza condizioni e più povertà di prima… ci rimasero gli stracci

E il mercato annonario (il mercato coperto)? Fu realizzato, dentro la riforma agraria di Paolo Bonomi, democristiano fondatore della Coldiretti, che consentiva agli agricoltori di vendere direttamente i loro prodotti. Sul finire degli anni 40 e inizio degli anni cinquanta realizzarono l’edificio che lo ha ospitato sino a qualche anno fa ed ora è chiuso. Prima degli anni ’50 del mercato annonario non c’era bisogno. Negli anni trenta non amavano il mercato e i contadini dovevano portare i prodotti all’ammasso non al mercato.

La Regione ha riconosciuto come storiche due democratiche (anzi e me ne duole, due democristiane istituzioni) istituzioni, prima amavano poco il mercato e tutto ciò che era americano.

Negli anni ’30? Cantava il trio Lescano e si girava in Topolino non si andava pe stracci, si beveva una aranciata.

Beh, qualche problema di data c’è, ma come direbbe zio Titta “ma n’è beno puro”.

E la chiamiamo città della cultura… un poco di ripasso storico serve.

 

NOTA DEL COMUNE DI LATINA

l mercato del martedì e il mercato coperto di Latina hanno ottenuto dalla Regione Lazio il riconoscimento di “mercato e fiera di valenza storica del Lazio”. A stabilirlo è stato l’ente regionale che, su indicazione dei Comuni, ha stilato il primo elenco delle botteghe e attività storiche. L’iscrizione è condizione necessaria per poter beneficiare di contributi nell’ambito delle misure di sostegno che verranno implementate.

Per far parte dell’elenco sono stati considerati alcuni criteri. Tra questi la presenza riconosciuta di una tradizione, intesa come continuità di esercizio, un’attività storica, o il valore dei prodotti offerti. L’elenco regionale è sottoposto a vincoli di continuità degli elementi tradizionali e tipici dell’attività. Con successivo provvedimento la Regione Lazio definirà il logo riportante il titolo ottenuto: “Mercato e fiera di valenza storica del Lazio” che sarà rilasciato alla attività.

I due mercati che hanno ottenuto il titolo – commenta il Sindaco Matilde Celentano – sono a Latina dagli anni trenta del Novecento e sono un punto di riferimento per il territorio e attrazione anche per cittadini provenienti da città limitrofe. In particolare, il mercato del martedì, anche conosciuto come mercato americano, è il secondo più grande d’Europa. Inizialmente era allestito in piazza del Popolo, per poi essere trasferito in piazza della Libertà, dunque in via Don Morosini e successivamente in via del Lido per approdare negli anni ottanta nella sua sede attuale, l’area compresa tra piazzale dei Mercanti, via V. Rossetti, via Cisterna e via Minturno. Una storia simile ha avuto il mercato annonario, o coperto, che dal 2014 si trova presso la struttura dell’ex consorzio agrario di via Don Minzoni e prima di allora, almeno dal 1960, era in via Don Morosini. Si tratta di due mercati che rappresentano una tradizione per il territorio di Latina e che, grazie anche alle misure di sostegno conseguenti al riconoscimento da parte della Regione Lazio, potranno essere implementati e migliorati”