Latina capitale italiana della cultura ma… “miscredente”. La “misericordia” del Vescovo

Latina capitale italiana della cultura ma… “miscredente”. La “misericordia” del Vescovo

31 Agosto 2023 0 Di Lidano Grassucci

Non sono papista, anzi sto con la Repubblica romana. Dei preti conosco il giogo ma non posso non riconoscere la loro “sapienza” di secoli, di millenni (anche se me ne dispiaccio). Ma ho avuto una educazione rigorosamente cristiana, che dentro ogni senza dio nelle terre latine c’è un uomo timorato di Dio.

Ho scritto più volte sull’iniziativa di Latina capitale italiana della cultura proponendo di contattare la Chiesa, il Vescovo di Latina. Mi cito per riconoscere la massima del collega Giovanni del Giaccio che dice “citiamoci visto che nessuno ci citerà”, parafrasando il suo professore di sociologia. Se ne sono guardati bene nel loro blasfemo culto dell’urbanistica, dei blocchetti di tufo. Non solo, grazie al sempre sindaco di Bassiano Memmo Guidi, abbiamo incassato il sostegno del vescovo  di Rimini, Francesco Lambiasi seppur Rimini fosse in lizza nella competizione sulla capitale. Neanche un cenno, del resto hanno fatto poco catechismo e capito meno. Non solo, da Lepini quali siamo, abbiamo suggerito di contattare anche Felice Accrocca, corese,  arcivescovo di Benevento, il più grande studioso italiano di san Francesco (noi lepini frequentiamo la Fede nella nostra coscienza da 2023 anni, quasi 2024). Abbiamo anche suggerito di mettere nel dossier (senza segreti) il percorso delle abazie a partire da Valvisciolo, passando per Fossanova (dove è morto San Tomaso d’Aquino, ora che ci penso altro che un canale intitolato a un dittatore).

Nulla, fono a quando il vescovo di Latina, Terracina, Sezze, Priverno, Mariano Crociata motu proprio ha “concesso” nella grande misericordia di santa Romana Chiesa di non fare il permaloso ed ha aderito al progetto. Scrivendo con eleganza di “aver appreso nei mesi scorsi”… eppure il valore aggiunto dell’iniziativa per l’assessore Annalista Muzio erano le 14 latrine di Satricum e non San Paolo a Foro Appio, oggi Borgo Faiti.

Giunta la misericordiosa nota del Vescovo Crociata il sindaco di Latina cita San Tommaso, meglio tardi che mai. Ringraziando della gentile misericordia del vescovo ancora non comprendendo in Comune la divina figuraccia

NOTA DELLA CURIA DI LATINA-TERRACINA-SEZZE-PRIVERNO

LATINA/ Gruppo di lavoro diocesano per la candidatura Latina Capitale della Cultura 2026

La diocesi di Latina ha appreso nei mesi scorsi, con vivo interesse, la notizia della candidatura
di Latina a Capitale della Cultura 2026, promossa anche dal Comune di Latina, che dovrà essere
presentata entro alcune settimane al Ministero della Cultura.
Lo stesso vescovo Mariano Crociata incoraggia tale iniziativa, augurandosi che si riveli anche
una possibilità di sana crescita non solo per la città Capoluogo ma anche per il territorio circostante.
Infatti, i percorsi di crescita risultano tanto più efficaci se impostati in una dinamica di rete tra gli enti
locali e le varie realtà territoriali.
Considerando, dunque, l’importanza di tale iniziativa, il vescovo Crociata ha deciso di istituire

un Gruppo di Lavoro, interno alla Diocesi, per studiare il contributo che può offrire la comunità ec-
clesiale pontina nel caso Latina sia nominata Capitale della Cultura 2026.

Il lavoro di questo gruppo proseguirà anche in caso di diniego del titolo, in quanto per la Chiesa

cattolica pensare alla dimensione culturale significa pensare all’uomo stesso. Con un riferimento pro-
prio a San Tommaso d’Aquino, di cui stiamo celebrando i tre centenari, è utile ricordare che il signi-
ficato essenziale della cultura sta nel suo essere una caratteristica della vita umana in quanto tale, così

che si può ben dire che l’uomo vive di una vita veramente umana grazie alla cultura.

Per carità cristiana vi ometto la risposta, per lettera (manco una telefonata) del sindaco di Latina