Cancelliamo il sezzese, la libertà celentiana

Cancelliamo il sezzese, la libertà celentiana

1 Settembre 2023 2 Di Lidano Grassucci

C’è da avere più paura di tre giornali ostili che di mille baionette

Napoleone Bonaparte

 

La povertà non è avere o non avere i denari, ma avere paura delle idee diverse. Segnalo da mesi la strana omissione dei miei articoli dalla rassegna stampa del Comune di Latina. La segnalo senza risposta. Non è che la cosa mi dolga, ma mi piace rompere il c…. a chi pensa come in una barzelletta che gira nella mia Sezze sulla condanna ad una talpa. Non sapevano come punirla, lei devastava l’orto, e la seppellirono viva. Pare che la talpa non prese male la condanna.

Scrivo questo perché oggi la “poca lungimiranza?” dell’omissione non ha offeso me (poca cosa) ma un pezzo della città. Ho pubblicato, ieri, un’intervista a Damiano Coletta che di questa città è stato sindaco e ora è consigliere di opposizione, di cui in rassegna non c’è cenno. Ricordo a me stesso che le vittorie passate prenotano più spesso le sconfitte che saranno, più che improbabili riproposizioni. Ricordo che scrivo di questa città, ogni giorno che manda Dio, dal 1987 e di sindaci ne ho visti tanti e io sempre qui. Se non hanno riportato l’intervista a Coletta è che ne hanno timore ed è grave. Certo il coraggio non se lo può dare chi ne è privo e qui la codardia è una filiera, un allineamento dei pianeti.

Ricordo che nella libertà se cancelli resta il segno della cancellatura, in libertà si argomenta si controbatte non ci si nasconde.

Ricordo che in Comune si è al servizio non della fazione, ma della comunità.

A la cultura… esistono culture e l’unica cosa che rende ignoranti è “ignorare”.

Stalin era dittatore della sua Russia, cancellava ogni cosa diversa da se stesso e spesso anche se stesso, aveva l’esercito più forte del mondo, aveva la bomba atomica. Si trovò contro i preti che non avevano neanche un carro armato, ma avevano la parola. Il risultato lo sapete.

La democrazia la devi garantire agli avversari. Rammento di quando la difesi per Matilde Celentano in minoranza davanti a Dario Bellini in maggioranza. Lo rifarei mille volte. Come diedi voce a Nicola Calandrini da oppositore battuto 7 a 3 dallo stesso Coletta. Devi amare la libertà degli altri per difendere la tua.

Certo non pretendo nulla: il potere è malattia grave… ma passa.

La volta prossima intervisterò la Celentano sperando che nella rassegna stampa del sindaco Coletta mi diano spazio.

Sarebbe stato per i consiglieri comunali interessante anche sapere del Vescovo che elegantemente ha fatto notare di “non aver saputo dal sindaco della candidatura di Latina a capitale della cultura” e che per “misericordia” la sostiene nonostante. (Vi confido un segreto, l’hanno letto uguale).

Beata ignoranza si sta bene de testa, de core e de pansa 

Don Buro

RINGRAZIAMENTI

Ringrazio Massimo Rosolini che durante la presentazione della candidatura di Latina capitale italiana della cultura mi ha citato seppur in dissenso e mi ha fatto piacere che tra i relatori ci fosse Emilio Andreoli che in queste colonne ha raccontato la città nella completa libertà. Il tutto davanti a Sindaco (o a sindache?) e alla città a riprova che nulla si cancella.

Purtroppo esisto e, pure io,  talvolta non mi frequenterei.

MI SCUSO

Mi scuso per i tanti riferimenti storici, capisco la difficoltà a venirne a capo, ma vendono i libri. Segnalo una buona libreria in via Diaz, in via Umberto c’è anche un teatro.