Le vacche sacre di Bassiano

Le vacche sacre di Bassiano

31 Agosto 2023 2 Di Davide FacilePenna

L’estate 2023 è stata mite rispetto a quella, infernale, del 2022, ma ogni scusa è buona per prendersi il fresco serale di Bassiano, soprattutto se lo si accompagna con abbondante prosciutto locale e poderose iniezioni di coppiette piccanti.
Da vero estremista dei salumi quale sono, nemmeno quest’anno mi sono sottratto al rito bassianese e, qualche sera fa, ho raggiunto il regno di cui fu re, ora senza corona di Sindaco, Memmo Guidi.
E’ stata, come previsto, una fantastica serata “senz pinzieri”, con la pancia piena e il cuore caldo.
Cambiano le stagioni e pure le amministrazioni comunali, ma “Vassiano sempre beglia è” come dicono i locali.
Quando ho imboccato la via del ritorno, il paese natale di Aldo Manuzio m’ha pure regalato una sorpresa inaspettata.
Mentre, alla guida della mia vecchia Clio, scendevo a valle su via Valvisciolo ho avuto non uno, ma tre incontri mistici.
Lungo la strada buia e chiusa a tunnel dai rami degli alberi, mi si è parato di fronte un gigantesco quadrupede bianco con lunghissime corna d’avorio.
L’ho schivato per pochi centimetri. Ancora vedo piantati sul finestrino i sui enormi occhi neri che mi fissano tranquilli.
Sembrava una di quelle enormi vacche sacre che pascolano indisturbate per le strade di Calcutta, solo che siamo a Bassiano in provincia di Latina e le vacche da noi le si considera sacre, solo, quando diventano bistecche sui piatti.
Avrei pensato ad un’allucinazione da eccesso di lipidi ingeriti, se dopo una curva non ne avessi incrociate altre due di vacche, che erravano serene lungo la strada, incuranti della propria e dell’umana incolumità. Le ho pensate tutte. Fuga da un allevamento per aggressione di lupi? Cataclisma in arrivo? Improvvisa conversione di massa all’induismo?
Ho pensato di contattare pure le Autorità (Forestale? Comune?), ma poi ho scoperto l’arcano con due semplici ricerche su Google.
La questione delle vacche erranti di Bassiano è nota da almeno quattro anni. Si tratta di mucche di razza maremmana che pascolano e vivono nelle zone montane dei monti Lepini.
Non sono selvatiche, perché sono curate e ben nutrite, ma non hanno i marchi di riconoscimento, quindi non si sa chi sia il proprietario.
Quando invadono la carreggiata di via Valvisciolo, soprattutto in orario notturno, il rischio del patatrac è altissimo.
Esiste già dal 2019 un’ordinanza comunale che prevede sia data facoltà alle forze di polizia di abbatterle, in caso di pericolo per la popolazione.
Che io sappia nessun carabiniere o poliziotto locale ha avuto, ancora, il coraggio di passare all’azione contro i bovini.
Non mi sento nemmeno di dare torto agli uomini in divisa.
Non sia abbattono Orsi in Trentino e abbattiamo le mucche a Bassiano, anche se sacre non sono?

Certo che però quell’ordinanza, discutibile nei termini e senza esiti nei fatti, un senso ce l’aveva, perché cercava di affrontare il problema prima di piangere i danni postumi, come ormai è d’uso in Italia.
La soluzione io non ce l’ho, ma vorrei che qualcuno provasse a trovarla, se possibile senza arrivare all’estrema via dell’’abbattimento e prima che qualcuno si faccia male.
Magari la soluzione la può fornire al neo-sindaco Onori, quel Ministro che pensa che “i poveri mangino meglio dei ricchi”.
Mi pare di capire che lui abbia un’autarchica e bucolica visione della natura, a metà tra Adriano Celentano e San Francesco.
Caro Ministro, dato che le vacche sacre di Bassiano sono di certa origine italica, venga lei a Bassiano e provi a convincerle di starsene nelle stalle di notte, in attesa di diventare bistecche per i poveri.