Rassegna stampa con omissioni: Coletta “Un sindaco deve accogliere il plurale” #Sto con Lillo

Rassegna stampa con omissioni: Coletta “Un sindaco deve accogliere il plurale” #Sto con Lillo

2 Settembre 2023 0 Di Fatto a Latina

Damiano Coletta, ex sindaco di Latina, ha scritto due righe, che pubblico, sulla cancellazione dei miei articoli della rassegna stampa del Comune di Latina. Tra me e Damiano, in particolare all’inizio del suo mandato, ci sono state polemiche feroci, abbiamo anche alzato la voce ma mai ha negato la “diversità”. Diversità che mi portò a difendere l’allora consigliere di minoranza Matilde Celentano da poco eleganti comportamenti della maggioranza. Ma devi sapere fare il sindaco, stare al gioco. Nino Corona, ero un giovane cronista, al mio primo articolo di critica dura nei suoi confronti (era presidente della Provincia) rispose invitandomi a fare una intervista. Ajmone Finestra, un signore, si arrabbiava molto ma mi chiamava per dire la sua, e lo stesso Vincenzo Zaccheo con cui gli scontri sono stati durissimi, ma alla fine pagava il pranzo con una generosità che oggi si sognano.   Altri tempi, altra gente. Per fare politica ci vuole il fisico e la cultura politica, vi ho citato sindaci a forma di sindaco, senatori a forma di senatori, persone a forma di persone. Ricordo a chi comanda che il potere è malattia grave, ma passa.

Buona lettura

 

LA NOTA

 

Da sindaco non ho mai goduto del favore della stampa locale. Non mi sono state risparmiate critiche, spesso ingiuste, né narrazioni parziali se non, talvolta,distorte del mio operato. Per non parlare dei social dove per anni io e la mia giunta siamo stati quotidianamente attaccati da orde di haters (spesso eterodiretti) con ingiurie infamanti, odiose calunnie che hanno coinvolto anche la mia famiglia. Da sindaco non ho mai fatto bannare nessuno sui social, né fatto cancellare commenti. Ora è diverso. Porto rispetto, sempre. Esigo rispetto. Sempre. In passato ho querelato qualche hater che aveva trasformato i suoi attacchi in uno stalking digitale o aveva sconfinato nelle minacce. Querele spesso rimesse ché la lotta mi sembrava assai impari e ho preferito incassare scuse che denaro da un cittadino. Qualche processo resta in piedi verso chi ha male interpretato il principio della libertà di espressione tramutandolo in libertá di offesa. La libertà di espressione è sancita dall’art. 21 della nostra Costituzione. È un principio sacrosanto che garantisce il diritto di informare e quello di essere informati. A Latina tale principio è stato violato purtroppo proprio dalla Amministrazione Celentano che con una decisione senza precedenti ha escluso – senza degnarsi nemmeno di fornirne motivazione – Lidano Grassucci e il suo Fattoalatina dalla rassegna stampa del Comune. La famosa filiera di governo fa scuola: la Presidente del Consiglio non gradisce conferenze stampa e le organizzano “punti stampa” senza domande, professionisti dell’informazione vengono epurati in Rai o di fatto costretti a cambiare rete, le querele bavaglio in vertiginoso aumento. La colpa di Grassucci qual è? Non lo sappiamo e non vogliamo saperlo perché Grassucci – piaccia o no – è un giornalista e come tale ha diritto di esprimersi liberamente “senza togliersi il cappello di fronte a nessuno”. A Lidano Grassucci, che non mi ha mai risparmiato critiche e con il quale ho avuto anche accese discussioni ma sempre nel rispetto della libertà e della diversità di opinione, offro la mia solidarietà e metto la mia pagina social a disposizione per diffondere i suoi scritti.

Damiano Coletta