La città non è una medaglia che si appuntano i generali senza guerra

La città non è una medaglia che si appuntano i generali senza guerra

5 Settembre 2023 1 Di Lidano Grassucci

 

Ma la città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritto negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.

Italo Calvino, Le città invisibili

 

Ma cosa è una città? Una città non è una stazione di posta di viaggiatori della vita, la città è un lago di gente di cui sono tutti un poco parenti. Una città è un saluto che non va perduto.

E’ una processione dove il Nazareno è portato da un capotreno che sa bestemmiare, da un contadino ubriaco che sa cantare, da un prete che ha visto il peccato e lo ha baciato una volta per sempre .

La città è una suora che spezza il pane e lo dona senza altro a pensare.

Una città sono bambini che suonano ai citofoni e poi si sentono eroi. Lo racconteranno da vecchi signori pensandosi uomini di una rivoluzione che aveva campanelli.

Una città è il libro aperto di uno studente che scopre leggendo che la storia è passata di qui.

Una città è riconoscersi anche senza darsi la mano.

Una città è quella scuola dove siamo passati tutti e li abbiamo imparato una idea di vita che fa unico questo quadro di un mercato di qualche anno fa.

Una città è un giardino dove dice il falso chi dice che lì non gli è capitato un bacio vergognandosi un poco ed egualmente stupito perchè era il primo.

Il resto sono quadri falsi, statue di cartone e boria di porcospino che si sente perduto.

Una città è che in ogni angolo c’è la tua storia e pensandoci bene è l’unica che viviamo

Una città non è una medaglia per generali senza nessuna guerra.