Capitale della cultura/ Patrizia Randich: questioni di bici e sostenibilità

Capitale della cultura/ Patrizia Randich: questioni di bici e sostenibilità

7 Settembre 2023 0 Di Fatto a Latina

I mille e uno motivi perché Cultura fa rima con sostenibilità.

Cultura è anche vivere in una città pulita e non inquinata.
Cultura è anche sicurezza negli spostamenti.
Cultura è anche prendersi cura della propria salute
Cultura è anche poter raggiungere i luoghi di studio e lavoro con la bicicletta!!!
E qui stiamo al punto..
Immagino sia inutile dilungarsi sui principali vantaggi di una mobilità ciclabile , quali: il decongestionamento del traffico motorizzato, la diminuzione dell’impatto ambientale del traffico cittadino con conseguente riduzione dell’inquinamento acustico e ambientale, l’abbattimento dei consumi di energia dei combustibili fossili, la salvaguardia degli spazi pubblici.
E vogliamo prendere in considerazione anche i benefici dal punto si vista personale? Pedalare rigenera corpo e mente, agendo sull’umore e favorendo la tonificazione muscolare.
Infatti, uno dei principali benefici riconosciuti alla bicicletta è quello di migliorare l’umore. Come tutti gli sport, anche il ciclismo stimola infatti la produzione di endorfine, gli ormoni che, insieme ad altre sostanze chimiche del nostro corpo, quali serotonina e adrenalina, regolano lo stato di benessere, agendo come un antidolorifico naturale. L’attività fisica
regolare, e dunque anche pedalare permette di mettere in circolo una buona quantità di serotonina risultando dunque particolarmente efficace per ridurre lo stress, soprattutto quando ci permette di spostarci più velocemente ed evitare il traffico, e scusa se è poco!
Il ciclismo fa bene anche alla muscolatura, aiutando a rassodare gambe e glutei, contribuisce inoltre a tonificare gli addominali, che lavorano per bilanciare la posizione in sella e mantenere la postura corretta.
In conclusione “Città pulite e cittadini più belli , sani e sereni” e vi pare poco?
Non è un caso che la bicicletta sia considerata il miglior mezzo di spostamento del futuro.
Non un caso che la bicicletta sia il mezzo più utilizzato proprio in quei paesi in vetta alla classifica delle città e nazioni dove si vive meglio, dove la qualità della vita è al top.

Se poi vogliamo andare oltre non accontentandoci dei benefici su accennati, perché non parliamo, della nostra città che sta divenendo anno dopo anno, vera città universitaria, abitata da tanti bellissimi giovani che vi sono approdati per motivi di studio e che stanno riqualificando notevolmente l’immagine della nostra Latina e se ne stanno anche
innamorando? ve lo garantisco. Perché non pensare a piste ciclabili che colleghino le abitazioni alle sedi universitarie?
Come prima cosa abbiamo dotato le nostre università di parcheggi riservati, ma siamo sicuri che gli universitari abbiano sempre la possibilità di spostarsi con la loro automobile? A me risulta che la maggior parte degli studenti fuori sede, non abbia di certo le possibilità economiche tali da permettergli un’auto propria!
Riflettiamo allora sulla possibilità di organizzare una viabilità sostenibile con gli spostamenti in bicicletta,che non siano piste a circuito o collegate con centri commerciali, ma reali piste a raggiera che colleghino ogni parte della città ,senza dover per forza di cose pensare ad interventi faraonici , ma anche semplici linee di demarcazione sulle strade o sui marciapiedi, dove ciò sia possibile, e che possano essere sostenuti economicamente anche con fondi propri e non necessariamente aspettando possibili fondi della Comunità Europea.
Il mio sogno quindi è che Latina possa diventare “Città della Cultura”, attraverso una politica dell’abitare che prenda in esame il benessere dei cittadini sotto vari aspetti. E se questo, passa attraverso il riappropriarci della cultura delle radici che hanno generato la nostra città, riscoprendo quelle sane abitudini dei pionieri veneti, ferraresi e
romagnoli di spostarsi con la bicicletta, non sarebbe un tassello di valore per la nostra candidatura?
Riflettiamoci insieme.

Patrizia Randich