Alessandro Marchetti: quando a Cori volavamo gli uomini nuovi stavano ancora a “quattro zampe”

Alessandro Marchetti: quando a Cori volavamo gli uomini nuovi stavano ancora a “quattro zampe”

21 Settembre 2023 3 Di Lidano Grassucci

A Latina, oggi, ricordano Alessandro Marchetti, l’ ingegnere di Cori padre dell’ aviazione italiana, classe 1884.

Progettava aerei, quando il volo era guardare il cielo con il naso all’insù e pensare che era impossibile volare. Quando gli uomini nuovi di Cambellotti ancora camminavano a 4 zampe, gli uomini vecchi dei lepini “volavano”, come i falchi.

Lui, Alessandro Marchetti, mi ha riempito di orgoglio quando ho scoperto la sua storia, perché scoprivo che la Storia non ci saltava ma stava tra noi come in ogni altro posto del mondo. A Cori sui “pensavano gli aerei”.

Addirittura una fabbrica di aeroplani aveva il nome di uno di Cori.

Questa storia mi confermò l’ idea che quando il signore fece il mondo nel montare i cervelli a Cori indugio un poco, anzi tanto.

Sarà stato per il vino buono, per la l’invidia per quel tempio dedicato ad Ercole che sta più in alto di tutti (o per la storia che mi racconta Neno Cecinelli del tabacco nascosto a macerare in soffitta, per non darla vinta allo Stato, qualunque esso sia) , sta di fatto che in questo posto un poco banale.

Li a Cori pensano alla grande. Ho amato la storia e il gobbo volante, il Savoia Marchetti 79 Sparviero (nella foto), mi piaceva da morire quando metteva paura agli inglesi con i suoi siluri contro le navi.

Certo la guerra era sbagliata, ma anche dalla parte sbagliata si può avere dignità.

Poi i SIAE Marchetti stavano all’ aeroporto di Latina e trovavo la cosa figa da sbattere in faccia ai miei amici di Latina tanto boriosi ma senza alcun volo.

Mi sono battuto affinché a lui dedicassero a Latina una via, una piazza, un angolo in una città dove c’è una inflazione di pionieri che non ho mai capito di cosa visto che qui pensavamo gli aerei in volo quando i pionieri ancora si meravigliavano della ruota della cariola.

Marchetti è erede di costruttori di templi, di chiese, di città dove si eleggevano papi. Di madri che partorivano Papi, come Leone XIII, quello delle cose nuove.

Ma non lo trovate nella toponomastica di Latina.

Ora a Latina al museo Cambellotti vedrete i piatti di quest’ultimo e gli aerei di Alessandro.

Altro non aggiungo e sono contento. La verità la puoi negare ma per poco, questa terra non aveva bisogno di essere redenta perché già sapeva volare.