
Latina, il pennone e la Patria
27 Settembre 2023Gioco un poco, del resto cosa mi resta ho gli anni e anche poche speranze. Ogni giorno di più i miei coetanei mi parlano di pensione, ogni giorno mi parlano di meno di domani. Per me, che vivo di parole queste cose pesano molto e resto malato della malattia più grave che possa capitare ad un uomo, vivere.
Lo dico perché mi resta l’ironia, sentire le minute cose e fare caso stesse.
Immagino cosa avrebbe fatto Ajmone Finestra davanti alla mancanza della bandiera italiana sul pennone del Comune: avrebbe adunato i bersaglieri, preso una bandiera enorme e, dopo una breve corsa, restando in prima fila avrebbe fatto issare il tricolore, non con la mano nel cuore (non era americano ma italiano) avrebbe segnato la fronte. Lui stesso con il cappello piumato, ritto come un fuso.
Vincenzo Zaccheo? Alla vista della bandiera che non c’era avrebbe cacciato i soldi dalla tasca propria, urlato a tutto lo staff, fino a che una bandiera enorme dei tre colori al vento donasse orgoglio alla città. Ma non ne avrebbe presa una di bandiera, ma almeno tre commentando “che non accada più'”.
Io non sono della loro parte, ma questo avrebbero fatto, senza delibere, deliberazioni ma per “patrio amore”.
Ora? Da giovedì la bandiera si è rotta per il vento e il temporale, sono passati sei giorni, la bandiera ancora non c’è, resta l’asta sola. Ma chi lo dice ai ragazzi del ’99, quelli che andarono a fermare il nemico sul Piave, ai ragazzi di Russia. C’è un film, ci hanno aperto il festival del cinema di Venezia, sul comandante di sommergibile Salvatore Todaro che soccorse i marinai di una nave che lui stesso aveva affondato: “noi facciamo la guerra con tutta la forza che abbiamo, senza timore… ma l’uomo lo salviamo”. Rischiò la vita per le vite del nemico, questa roba è scritta in quella bandiera, come è scritto di ragazzi che a meno di 20 anni scelsero di giocarsi il vivere per continuare a vivere sotto quella bandiera.
Non è uno scherzo e questo articolo io non lo dovevo scrivere, non dovrei scriverlo perché quella bandiera non dovrebbe mai essere ammainata.
Quindi mi scuso con i lettori, non con gli amministratori con loro no, non mi scuso. E per favore fino a quando non sarete in grado di avere sempre in alto questa bandiera non definitevi patrioti… suona male ed avendo fatto il militare nei granatieri di Sardegna io non cambio passo, ma avanzo costante a passo di campagna, per una bandiera.
Anche x me è importante la bandiera perché ho lavorato con gioia al 70′ stormo gli ultimi anni e vedere sventolare il tricolore e sentire l’alza bandiera tutti i giorni non è da poco.