Il ricordo di Luca ad un anno dalla scomparsa di Bernardo Velletri

Il ricordo di Luca ad un anno dalla scomparsa di Bernardo Velletri

5 Ottobre 2023 0 Di Luca Velletri
Siamo umani, di una comunità che decise di essere prima che “io”, prima che “egoista”, prima che “timorosa”, prima che “fedele”, prima che “codina”… umanitaria. Ecco questo è un umano ricordo di un figlio per un padre, consentitemi di un grande figlio per un grande padre. Mi arrogo l’orgoglioso vanto di essere parte di quella “umanitaria”, che per noi è il senso stesso della vita. Mi consentirà Luca queste mie parole (l.g.)
LA LETTERA DI LUCA VELLETRI AL PAPA’ BERNARDO
Ognuno ha tanta storia, tante facce nella memoria (“Sempre” Gabriella Ferri”)
Oggi è un anno che il mio “paterno genitore” Bernardo Velletri ci ha lasciati.
Tre giorni, tre soli giorni per chiudere un’esperienza terrena durata 92 anni, in cui si è trovato ad attraversare tutti i momenti di tensione ideale del nostro Paese.
Bambino “figlio di sovversivo” durante il ventennio fascista, e prima da ragazzo e poi da uomo temprato nell’impegno tenace e costante per un’Italia più giusta e solidale, durato fino al suo ultimo respiro, nel nome del socialismo e della difesa dei diritti dei più deboli ed indifesi.
Dai suoi Monti Lepini ha portato ovunque in Italia e all’estero la sua “voce tonante” per riuscire a dare voce a quelli che voce non ne hanno mai avuta.
Una generazione di persone perbene e piene di passione e di senso dello Stato, che hanno anteposto sempre l’interesse della gente a quello personale.
Proprio per questo ho voluto scegliere questa foto, dove lui si trova nella sua dimensione più naturale, a Sezze la sua città, sul palco di una manifestazione, credo fosse il 1970/71 accanto a tanti suoi compagni che rappresentano il marchio di un’epoca e di un tempo preciso della nostra terra lepina e pontina .
A sinistra un giovane Carlo Picozza con un microfono da registratore, accanto a lui mio padre, concentratissimo sulle parole di un giovane Gianni Borgna (in quel tempo segretario romano della FGCI), poi di seguito il caro Alessandro “Bufalotto” Di Trapano in fascia tricolore, il carisma impressionante del grande Pietro Ingrao, e di seguito Paolo Ciofi, fino a poco tempo prima segretario della federazione di Latina, e Mario Berti in quel momento deputato regionale. Riconosco persino Sandro Rota e Giulio Baratta.
Conosco bene gli sguardi di questa foto. Li ho visti mille volte in mille occasioni da quando ero piccolo. Sono sguardi di persone che credevano sinceramente e profondamente a quella “tensione ideale”, al punto di consacrare ad essa tutta la loro esistenza, con una fede incrollabile nei valori del progresso, con l’ambizione di poter davvero conquistare assieme per le nuove generazioni un futuro di maggiore giustizia e solidarietà.
Volti seri, impegnati, di gente che ci ha messo il cuore, la faccia, la vita.
Sono sicuro che papà anche oggi condivide la stessa energia assieme a questi suoi compagni che non sono più fra noi, e che il loro messaggio è oggi una volta di più attuale e condivisibile. Credere in una società più giusta è volere una società che impedisca la mortificazione del talento e delle professionalità a vantaggio degli intrugli, dei cialtroni e degli amici degli amici.
Una società che dia a chiunque l’opportunità di realizzare i propri progetti, di lottare per i propri obiettivi, di credere nei propri sogni, non soltanto a chi può a chi ha e piuttosto che condividere vuole arraffare e conservare tutto per sé, sempre di più.
“A ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni”: l’ha detto Carlo Marx, l’hanno detto pure gli Atti degli apostoli, e l’hai detto tu a me, decine centinaia forse migliaia di volte.
Ecco lo vedi, io non dimentico niente, mai.
Ma tanto lo sai. Da sempre.
“Ognuno ha tanta storia…”
Ciao papà, ce la farò ce la faremo. Un bacio.
Luca