La Notte delle Edicole, al recupero del tempo perduto

La Notte delle Edicole, al recupero del tempo perduto

17 Ottobre 2023 0 Di Maria Corsetti

La Notte delle Edicole. In realtà è un tardo pomeriggio che in un autunno normale contemplerebbe quel minimo di freddo che costringe a scarpe chiuse e accenni di piumino. Invece sandali e felpetta leggera leggera per l’evento di fronte all’Edicola Cormio, Via Emanuele Filiberto, in compagnia dei vini di Casale del Giglio. Sono le sette e mezza e si sta proprio bene. Cambiamento climatico a parte, se non fosse per l’agricoltura che ne soffre, sarebbe bello così tutto l’anno. Le chiacchiere di fronte a un’edicola sono una storia di tempi passati, quando si acquistava il quotidiano – e già la scelta della testata era indicativa – per iniziare con i commenti: con il giornalaio prima, proseguendo con gli altri avventori per finire nell’immancabile scazzo politico nel quale prendevano forma idee balzane.

Il mondo cambia, chiudono i giornali, figuriamoci le edicole. Eppure quello stare in mezzo alla gente più di qualsiasi altro esercizio commerciale, non può finire così. Si riparte da questo, dal punto di forza, dall’unicità. Tanto per cominciare vedo qualcosa che mi quasi commuove: scritto bello in evidenza, sull’esterno che si vendono i biglietti del treno e del Cotral. Ho dimenticato di chiedere se in vendita ci sono anche quelli del servizio urbano. Temo di no, altrimenti sarebbe specificato. E niente, il trasporto pubblico a Latina rimane una caccia al tesoro, primo step trova chi ti vende il biglietto, secondo step cerca l’autobus, terzo step cerca di capire che giro fa l’autobus (e non date la colpa “a quelli che ci stanno adesso”, è sempre stato così).

Torniamo in edicola, dove si continuano a vendere giornali e riviste, ma si fanno anche fotocopie e si possono pagare le bollette. Si può fare anche nelle tabaccherie ma l’edicola te la trovi davanti, mentre cammini. I servizi come futuro immediato, poi non sarà neanche più quello. Ma lo stare in mezzo alla strada è una cosa unica. Sono finite le cabine telefoniche, rimane qualche chiosco, ma un luogo dove scegliere una lettura, la nostra second life per un’ora, quella non può finire. I miei primi ricordi di un’edicola sono legati a Topolino, quell’unico giornaletto che dovevo farmi bastare per una settimana. A seguire l’album delle figurine, ma non mi ricordo di che cosa. I libri a mille lire, ancora li conservo, come quelli a duemila lire. Se con il mondo virtuale per me è stato amore al primo click, devo ammettere che una mezz’oretta di chiacchierata, animata e squisitamente inconcludente, sulle sorti di Latina e del mondo, dal vivo, di fronte a un’edicola, ti dà l’idea di una giornata che si conclude, che è l’ora della cena e del riposo e che la connessione h24, all’ennesima manina di saluto su Whatsapp o su Messenger alle tre di notte, ha scocciato abbastanza.