Progettista di dossier al lavoro, stavolta propongo il Circo

Progettista di dossier al lavoro, stavolta propongo il Circo

17 Ottobre 2023 0 Di Maria Corsetti

In attesa del 15 dicembre, data in cui saranno svelate le finaliste candidate a Capitale della Cultura 2026 e forse anche i dossier, ma non ne sono sicura, continuo i miei lavori da aspirante progettista. Dopo aver indicato la traccia dell’immigrazione, il mio secondo spunto ha per protagonisti Latina e il Circo.

L’arte circense ha poco credito in Italia e ancora meno a Latina dove invece ogni anno si tiene un Festival formidabile, internazionale non solo nel nome. E’ appena terminata la 24esima edizione, come sempre numeri straordinari in pista e sold out agli spettacoli. Seduti in prima fila gli osservatori di tutto il mondo, si capisce che, come sempre, c’è anche il Cirque du soleil dall’inconfondibile bandiera del Canada, foglia di acero su fondo bianco, al tavolo della giuria tecnica.

Questa cosa succede da anni, i giornali ne parlano e il giorno dopo tutti dimenticano. Sicuramente non l’avranno dimenticato nel dossier, devo quindi anticipare tutti i commentatori. Ricordo in una conferenza stampa, una quindicina di anni fa, furono dette queste parole «Latina non ha la Principessa, solo per questo il suo Festival del circo è meno famoso di quello di Montecarlo, ma quanto a qualità è superiore». E quindi io partirei da qui, dalla nostra Principessa dark, la Maga Circe. In linea con la sobrietà che contraddistingue il marketing da queste parti – dove non trovi un elisir di Circe da nessuna parte, considerandola una cosa pacchiana buona solo per fare soldi, al pari delle calamite per il frigorifero e i canovacci con stampate le specialità del luogo – mi asterrei da trovate del tipo percorsi culturali che dal promontorio del Circeo avanzano verso la pianura recitando versi dell’Odissea. Troppo scontata, troppo simile ai Parchi Letterari che furono pensati alla fine degli anni ’90 e che siccome erano una buona idea furono messi da parte, almeno da queste parti, altrove ci lavorano. Ma basta guardare sempre al profitto. Qui si fa cultura. Eviterei anche di provare a chiedere al Circo se è possibile che un artista presenti un numero a tema. Mica vorremo impicciarci di affari che non ci riguardano? Eppure nel mondo di favola dove tutto brilla e profuma di zucchero filato, una Maga ci stava benone.

Lasciamo stare la maga e torniamo al Festival Internazionale del Circo. Sorvoliamo sul fatto che nella giuria tecnica c’era Liana Orfei, intramontabile icona non solo del circo, ma dello spettacolo tutto negli anni ’60 e in quelli a seguire tra cinema e tv.

Oggi, a tende chiuse, si può serenamente dire che il progetto Circo esiste già. Anche qui, come in quello immigrazione, il lavoro è già fatto. Perché intorno al Festival ruotano una serie di eventi collaterali che rendono l’idea oltre lo spettacolo. Il Caffè letterario ad esempio che ogni anno presenta libri di storia circense. O la Messa della domenica nel tendone, lo stesso dove dopo qualche ora scenderanno in pista gli acrobati. C’è anche il Circus Expo con opere a tema circense. Non manca la mondanità con ospiti come Lele Mora, Giancarlo Magalli, Brigitta Boccoli, Raffaello Balzo, Valerio Moro, Adriano Squillante. Non manca neanche lo sport, visto che la mattina di lunedì lo stadio Francioni ha ospitato il Torneo “Stelle del Circo”

Insomma il progetto è bello e fatto: spettacolo, con musica rigorosamente dal vivo, Caffè letterario, mostra, vip e sport. Scommetto fin da subito che nel dossier non se lo sono lasciato scappare.