Pedrizzi: il Premio Tascabile è un’occasione per difendere i piccoli e accendere i riflettori culturali su Latina
9 Novembre 2023Il Premio Tascabile non è anacronistico ma un’occasione per difendere i ‘piccoli’ e accendere i riflettori culturali su Latina
La lettera di Riccardo Pedrizzi a Lidano Grassucci
Caro Lidano,
non mi soffermo nemmeno sulla pretesa di qualche “premio Nobel della letteratura” che ha rivendicato la paternità del “Premio Latina per il libro Tascabile”, come giustamente precisa il figlio di Edoardo Castagnina che fu il libraio che sposò l’idea di Nino Corona.
Ci tengo invece a precisarti le motivazioni che mi hanno mosso a lanciare l’idea del “Premio” che resta un simbolo, non un vecchio arnese ed un’idea di cultura che investe sulle idee, che privilegia il ‘piccolo è bello’, piuttosto che il ‘grande è meglio’, un’idea che aveva e può avere come obiettivo quello di sfidare i colossi dell’editoria e i best seller delle vendite, per valorizzare scrittori e prodotti editoriali che navigano a luci spenti nel mare magnum della globalizzazione, anche letteraria.
Questo è il senso della mia proposta di rilanciare lo storico premio letterario di Latina, non quello di riesumare cadaveri culturali o politici.
La cultura dovrebbe essere sempre innovazione nella tradizione. Ed anche il “Tascabile” potrebbe diventare un riconoscimento orientato alle nuove tecnologie di pubblicazione e distribuzione dei libri, non necessariamente legato al solo formato di stampa.
Liquidare la proposta avanzata e portata avanti senza alcun secondo fine se non quello di dare un contributo alla città di Latina, come la formazione di un “caravanserraglio”, mi pare ingeneroso.
Chi mi conosce sa che non mi farò ingabbiare in schemi ideologici obsoleti. E se dovessero entrare in scena personaggi inadeguati, io non mi presterei certo a fare la comparsa.
L’idea di rilanciare il Premio Latina per il Tascabile dunque non significa tornare agli anni Ottanta, che ricordavo solo per fare un esempio con l’intenzione di avviare un percorso che potesse riportare Latina a partecipare al dibattito culturale dei nostri giorni.
Ricordo, peraltro, che anche lo storico Premio Bancarella nasceva negli anni Cinquanta come espressione del commercio ambulante dei libri nell’Alta Lumigiana, attività oggi quasi inesistente, ma non per questo quel riconoscimento è stato archiviato alla voce ‘nostalgia’, ma continua a svolgere un ruolo di grande prestigio nell’ambito delle manifestazioni letterarie italiane.
Per questo mi auguro che anche tu possa dare il tuo autorevole contributo al “Tascabile”, così come sono d’accordo sulla necessità di coinvolgere non solo personaggi di alto profilo culturale, ma anche gli eredi di chi lo aveva portato ai suoi massimi fulgori negli anni Ottanta.
Insomma caro Lidano, siamo ancora alla fase del “de iure condendo”, cioè all’inizio di un percorso. Io ho lanciato un’idea che va riempita di contenuti. Da chi? Con chi? Si vedrà. “Lo scopriremo solo vivendo” cantava Lucio Battisti. Possiamo lavorare tutti insieme per Latina con lo sguardo rivolto al futuro e i piedi piantati nel passato”.
Cordialissimi saluti.
Riccardo Pedrizzi