Ecco Cesare che va a teatro a Terracina a Latina litigano per Eurospin
12 Novembre 2023Terracina ritrova il suo teatro romano, dentro anche “il volto” di Giulio Cesare. Terracina si riscatta della sua dimenticanza e ricomincia dal teatro. Racconto di Terracina per dire che sarebbe stato bello presentare la corsa a capitale europea della cultura con questo fiore all’occhiello di in teatro ritrovato.
Latina e Terracina che insieme raccontavano al mondo mille storie del mondo e non una: l’Appia, i romani, la Chiesa, poi Leonardo, poi le città nuove, poi… sarebbe stato un bel racconto.
Una bella filiera di governo vista la vicinanza politica tra Latina e Terracina, la leadership di Fratelli d’Italia di Nicola Procaccini eurodeputato. Bello sarebbe stato dire guardate la faccia di Cesare a vedere noi che lo abbiamo ritrovato. Ma no, qui ciascuno fa la cosa sua sentendosi isola e non figlio di una medesima madre. Latina cerca il turismo, a Terracina lo hanno inventato. Latina non riesce a trovare un teatro di fine secolo scorso a Terracina ne hanno ritrovato uno di 2000 anni fa.
Che bello sarebbe cominciare da una stagione teatrale che quando fa freddo sta al caldo al D’Annunzio, quando riscalda l’aria se ne va a villeggiare a Terracina, con tappe a Pontinia, Priverno e sul mare. Una stagione lunga con la faccia di Cesare stupito che pare tal quale uno di noi.
Il vescovo in prima fila pronto a lodare ed a scomunicare in quella terra che per la Chiesa è Latina-Terracina-Sezze e Priverno e già la sfida è piena tra abbazie, santi, terra e mare.
In un posto che ha come caratteristica il viaggiare e non il chiudersi in se stessi. Il volto di Cesare e non il genoma della idolatria urbanistica è la nostra cultura, basterebbe essere curiosi e parlarsi e vedere oltre il proprio naso.
Brava Terracina, molto meno Latina.
A Latina litigano per Eurospin a Terracina trovano Cesare.
LA NOTA SULLA CERIMONIA
Rinasce il Teatro Romano di Terracina dopo 2000 anni, oggi la cerimonia di inaugurazione. Presentato il ritratto di Giulio Cesare, reperto unico ritrovato durante gli scavi.
Una giornata di festa, straordinaria e carica di emozione quella vissuta da Terracina, con il suo Teatro Romano che dopo 2000 anni è tornato ufficialmente alla luce insieme a reperti unici, come la testa della statua di Giulio Cesare, che riproduce fedelmente il suo volto. Una cerimonia d’inaugurazione sentita e partecipata dalla cittadinanza e non solo che ha gremito Piazza Municipio. È proprio qui, sul Foro Emiliano, che si è tenuta la prima parte della cerimonia. Dopo il saluto del Sindaco di Terracina, Francesco Giannetti, e i saluti istituzionali alla presenza delle più alte autorità
del Ministero della Cultura, dei Rappresentanti della Regione Lazio, dell’Europarlamento e dei Sindaci dei Comuni vicini, c’è stata una breve introduzione moderata dalla Responsabile della Comunicazione della Soprintendenza Gilda Iadicicco. Il Direttore Generale delle Soprintendenze Luigi La Rocca dal palco ha annunciato che proseguirà il sostegno da parte del Ministero per continuare i lavori che consentiranno l’intera fruizione del teatro.
Quindi ha preso la parola il Soprintendente Francesco Di Mario, che ha ricostruito tutto il lavoro fatto e da lui diretto nel corso degli anni che ha permesso di riportare alla luce questo Teatro dalle caratteristiche praticamente uniche, rarissimo esempio di una struttura interamente originale, con la stessa cavea di 2000 anni fa.
Grazie anche al lavoro del CNR, i tantissimi presenti hanno potuto vedere le immagini di quanto è stato fatto nel tempo, come è cambiato l’aspetto del Foro, tutto documentato da un time lapse.
Una storia lunga, quella della rinascita del Teatro Romano, che parte dal tragico bombardamento del 4 settembre 1943 e arriva fino ad oggi, giorno dell’inaugurazione ufficiale. Poi sul maxi schermo è comparsa la testa di una statua, uno degli ultimi regali fatti dal Teatro, come ha sottolineato il Soprintendente Di Mario.
Non un ritratto qualsiasi, ma quello di Giulio Cesare non idealizzato, esattamente come era, senza nascondere neppure i segni del tempo sul volto. Un ritratto unico considerato anche l’eccellente stato di conservazione, che ha consentito di eseguire anche una ricostruzione fotografica di Giulio Cesare. Il ritratto ora si potrà visionare nel vicino Capitolium accanto a quelli di Livia e Gaio.
Poi è stato il momento della restituzione simbolica della struttura alla Città, con tutta la piazza che ha intonato il conto alla rovescia e ha assistito alla caduta del velo che fino a oggi ha separato il Teatro Romano dal Foro Emiliano. Tanta emozione, un lungo applauso, e la standing ovation della piazza.
Ultimo momento di questa giornata che di diritto entra nella storia della Città, il concerto organizzato dalla Fondazione Campus Internazionale di Musica di Latina con la Roma Tre Orchestra che ha iniziato la sua esibizione con l’Inno d’Italia. Il primo evento all’interno del Teatro dopo 2000 anni.
«È stata una grande emozione restituire questo Teatro alla sua Città, riunirlo finalmente al Foro. Un lavoro complesso, con la cavea che è stata riportata al suo aspetto originale riposizionando ciascuno dei blocchi calcarei, le sedute per gli spettatori, che nel corso del tempo erano stati asportati. Un Teatro straordinario per la sua interezza, che tra i tanti regali ci ha donato anche questo ritratto unico di Giulio Cesare, di cui sicuramente si parlerà nel mondo», il commento del Soprintendente Francesco Di Mario.
«L’emozione è stata davvero tanta. Ogni giorno abbiamo visto rinascere il nostro Teatro pezzo dopo pezzo, ma vederlo svelato oggi, e vedere i tanti spettatori nella cavea, seduti come accadeva 2000 anni fa, è stato qualcosa di indescrivibile. Sono davvero contenta di aver visto la grande partecipazione e il grande entusiasmo dei tantissimi presenti», ha dichiarato l’Assessore alla Cultura e ai Grandi Eventi Alessandra Feudi.
«Da cittadino prima ancora che da Sindaco è stata una giornata che non si può dimenticare. La mia formazione da architetto mi permette di dire, senza tema di smentita, che il nostro Teatro è un gioiello prezioso e straordinario che va ad unirsi all’immenso patrimonio della nostra Città. Vedere questa piazza gremita, tutti uniti, segna una rinascita che non è solo del Teatro ma dell’intera comunità», ha dichiarato il Sindaco di Terracina Francesco Giannetti.
La cerimonia è stata presentata da Franco Iannizzi