Ciao Sonia, l’ingiustizia di andare troppo presto

Ciao Sonia, l’ingiustizia di andare troppo presto

13 Novembre 2023 0 Di Lidano Grassucci

Si chiamava Sonia Nanni, non la conoscevo fino a qualche tempo fa se non di vista. In questa città, del resto, ci si “vede” tutti. Siamo tutti di vista.

Di vista era di una eleganza cortese, mostrava educazione alla vita, grazia.

Poi l’ho conosciuta di persona per via di un incontro suo con una persona che e’ mio amico. Diventammo amici per osmosi.

Ho scoperto il suo spirito, la sua curiosità, la sua voglia di essere come il cielo di questa Latina, così bello lucido, azzurro quando è azzurro.

Ho scoperto che i suoi consuoceri erano Tina e Sergio che sono gente della mia gente, amici da sempre.

Insomma la vista divenne conoscenza, chiacchiere lievi.

Quando ci si incrociava per strada, sotto i portici, al bar era saluto, sorriso e parola.

Chiacchiere che estendevano agli astanti di volta in volta diversi.

Si chiamava Sonia Nanni, aveva 54 anni e gestiva case, luoghi dove si vive la vita, dove si cambia vita, dove si iniziano vite. Insomma lavorava nella vita.

Poi, un giorno di alcuni mesi fa mi dicono “Sonia sta male”.

Quando ti dicono così chiedi come, poi quanto, poi i tempi per guarire, quale male.

Lei sorrideva, quelli che sorridono non dovrebbero averlo spezzato il sorriso.

Invece? Invece la vita è con destino cattivo per tutti, ma pessimo se accorcia il tempo.

Oggi mi hanno detto che Sonia non era riuscita a vincere questa malasorte, resto basito, triste.

L’ ultima volta che ci siamo visti, era seduta con una amica al Bar Farina sotto i portici, rideva, rideva, di battute su quelli del nostro mondo che io facevo a valanga per conversare nello “sfottò” per chi ci era vicino. Ecco così viva resta per me.

I funerali di terranno mercoledì alle 10.30 a San Marco a Latina. Ciao Sonia, ho ancora storie da raccontarti. Sono vicino alla famiglia, ai suoi cari, ai figli.