“Intitoliamo lo stadio cittadino a Vincenzo D’Amico”: la proposta di Maurizio Galardo

“Intitoliamo lo stadio cittadino a Vincenzo D’Amico”: la proposta di Maurizio Galardo

26 Novembre 2023 0 Di Maria Corsetti

“Intitoliamo lo stadio cittadino a Vincenzo D’Amico”: la proposta arriva da Maurizio Galardo, capogruppo UDC al Consiglio Comunale di Latina.

Maurizio Galardo

Avviene nel corso della presentazione del libro di Rita Caglioti, “Gli angeli vestono biancoceleste”. Dopo le parole colte e profonde del relatore Nicola Tasselli, il moderatore Emilio Andreoli passa la parola a Maurizio Galardo che va dritto alla proposta. In sala c’è la sindaca Matilde Celentano che a questo punto una risposta, per quello che può consentire l’immediatezza, deve pur darla: si dice d’accordo ma ci va cauta “Vedremo di intitolare un luogo o una strada”.

Perché mentre la sala si faceva trascinare dalla proposta di Galardo, lei avrà pensato che quello stadio un nome già ce l’ha. Mica come a Napoli, dove San Paolo sta nell’alto dei cieli senza eredi terreni e quindi se da un giorno all’altro arriva il nome di Maradona è una felicità per tutti. Lo stadio pontino invece dal 1996 è intitolato al fu presidente del Latina Domenico Francioni. Da allora è il Francioni per tutti. Si può immaginare che per quanto l’idea di Vincenzo D’Amico sia giusta, qualcuno potrebbe dispiacersi. E allora una strada. Che è una cosa complicatissima se si prende una strada già intitolata: i residenti devo cambiare documenti, anagrafica eccetera. Si potrebbe, emulando i napoletani, prendere il Parco San Marco, tanto già ci sono una chiesa, una piazza e una clinica a omaggiare l’Evangelista, il parco è ridondante. Perché comunque a Vincenzo D’Amico mica puoi intitolare un vicoletto o una sala. È una gloria cittadina. È la Latina ruggente degli anni ’70, è una bandiera che va oltre i campanilismi delle tifoserie. In parole povere: la

Matilde Celentano – Rita Caglioti

sindaca da domani avrà un pensiero in più. E pensare che era arrivata alla presentazione del libro di Rita Caglioti pronta e preparata, sull’autrice e sul giocatore. Una domenica bella, con un’aria di cristallo e la saletta del Cambellotti insolitamente accogliente. Rita fa quasi fatica a raccontare del suo libro, ma il relatore, Nicola Tasselli, va dritto tra sentimento e filosofia, dando chiavi di lettura per un libro dove non si parla del calciatore ma dell’uomo. A incorniciare il tutto la

Hanna Hefner

voce preziosa della cantante Hanna Hefner, le note di The sound of silence e, non poteva mancare, dell’Inno della Lazio anche se “Nel libro non si parla di calcio, ma dell’uomo”.

L’evento non poteva concludersi che con un brindisi, offerto da Carpineti Experience.

Gli angeli vestono biancoceleste

Edizioni &100

Alessandro Gian Maria Ferri Editore

SINOSSI
La storia ha come protagonista un angelo, Vincenzo D’Amico: uomo che l’autrice ha conosciuto durante la sua adolescenza e che, in diversi modi, ha illuminato il suo percorso di vita.
L’autrice ci invita a riflettere sulla vita oltre la vita e ad assaporare la bellezza invisibile che si cela attorno a noi – essa va scovata nelle coincidenze apparentemente insignificanti che in realtà possono rivelare una presenza rincuorante, seppur inaspettata.
Le religioni e la filosofia (si pensi ai platonici che parlavano di un’anima mundi, indicando la vitalità dinamica e infinita di tutta la natura) ci insegnano che l’anima non muore: essa è come una luce che continua a esistere. Purtroppo non tutti riescono a notarla, ma se ognuno di noi si mettesse in ascolto riuscirebbe a percepirla chiaramente.

RITA CAGLIOTI
Rita Caglioti, classe ’59, è un’operatrice del benessere umano ed equino. Il suo obiettivo è quello di contribuire alla salute fisica e mentale dei suoi clienti. Vive a Sermoneta (LT), immersa nel verde, insieme a suo marito e ai suoi cari animali.