Poca età

Poca età

30 Novembre 2023 0 Di Lidano Grassucci

Poeta, è uno con poca età. Come se la rima facesse un giro di lancette all’indietro. Quel poco di età è un risparmio minimo di saggezza utile all’audacia di fare cose non da fare. Leggere una donna per la sua bellezza, un albero per la sua autorevolezza, una roccia per la sua capacità cangiante del mondo. La montagna non c’era, non ci sarà, ma illude di essere lì da sempre. Il poeta ha un poco l’età di quella quercia sola oltre la collina.

Intorno la radura, la corsa di una bambina.

Il poeta dice di corse mai viste, di lacrime che andavo all’insù, è l’incoscienza del vivere.
La radura era che fino all’orizzonte. Poi, oltre, il mare.

La ragazza venne con il fare straordinario che hanno le cose di questo creato, il poeta le confesso il gioco del tempo, lei alzo le spalle alla corsa.

Corridori, corridori nei corridoi della vita.

Doveva trovare una rima con donna che non fosse facile come madonna, e si mise a guardare il vedere nascosto che riesce a fare una gonna nelle corse infinite di gambe e entrambe sono sincronia di danza.

La rima con anza si fa ancora più difficile che ad uscire non è creanza ma si autorizza il passo doppio, piacere tutto suo di un vecchio fumatore di oppio.
Come girano le parole un po’ per età, un poco per convinzione, un tanto per il vanto di sapere di quel canto.

Sì, era una sirena, un soprano, che aveva cantato il brano di grazia piena.

Giocano i bimbi con i sassi, i poeti con le parole, le dame con la loro bellezza. Rassera, rassera e la luce si fa di rosa all’orizzonte, rosa su rosa, poi arriva un tempo blu, il nero è già sù.