Autisti malati e l’assessore che guidò i bus: lezione Dc ai nuovi “poteri”, il caso Ghedin
20 Dicembre 2023Latina non è posto normale, la sua è epopea straordinaria se solo sapesse ridere. Arrivo a Latina centro da via Epitaffio all’altezza di Pontesilli, le locandine recitano: 13 autisti malati servizio bus in tilt.
Primo pensiero: gira l’influenza, c’è un colpo di coda del covid.
Secondo pensiero: ma non era già successo?
Mentre le nebbie dei ricorrdi si diradano individuo la filiera del riscontro e telefono al colega Giovanni del Giaccio: “Ma ti ricordi a cavallo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 quando gli autisti bloccarono i bus del comune?”
Lui si ferma, poi ricorda un poco alla cartavetro quale è, ma non puoi chiedere alla vecchiaia ad uno sciabolatore di diventare fiorettista: “ma accome… Ghedin. Si mi ricordo”.
Era la conferma che cercava la mia memoria senile: davanti allo sciopero improvviso degli autisti degli scuolabus del comune di Latina, con i bambini che aspettavano per strada, l’allora assessore democristiano alla pubblica istruzione non esitò un attimo, avendo anche la parente D pubblica (poteva guidare i bus), a salire sul mezzo e a fare servizio.
Come se Salvini al blocco dei trasporti avesse risposo andando a guidare un Freccia rossa. L’assessore Ghedin fece una sorta di disobbedienza civile richiamando il diritto alla scuola dei bimbi. Clamore, polemiche, strascichi giudiziari ma… ve li immaginate gli assessori di oggi? Prima di muoversi dovrebbero chiedere a Richelieu Giacomo Mignano (con consultazione urgente con il senatore Nicola Calandrini) trasferimento di decisione all’operativo Agostino Marcheselli, con bollo colto di Alessandro Panigutti che traduce tutto “fermiamoci che Giorgia potrebbe prenderla storta” e uccidono la fantasia con l’ordine al volonteroso assessore alla mobilità Gianluca Di Cocco di restare “immobile”.
Però, diciamolo la dc aveva più fantasia e Paolo Ghedin ci salutava tutti con la mano mentre portava i bimbi a scuola.
Nella foto: Paolo Ghedin