Il sogno di Maria

Il sogno di Maria

20 Dicembre 2023 0 Di Lidano Grassucci

e l’ angelo disse: “Nontemere, Maria, infatti haitrovato grazia presso ilSignore e per opera Suaconcepirai un figlio…

Fabrizio De Andrè, Il sogno di Maria

Scrivo di politica, di cose della vita ma è Natale e vorrei scrivere del soprannaturale, di quello che non puoi rifare l’esperienza in laboratorio ed essere sicuro che viene tal quale. Sono 2023 anni che di questi tempi, nel freddo di questo tempo, noi ci ostiniamo a parlare di un bimbo nudo. Sono 2023 che raccontiamo una storia che è un incontro del mondo, tutto intero, con un bimbo, un bimbo solo. La grandezza potente di migliaia di ambizioni e un bimbo, solo un bimbo.

Certo, direte, è l’inizio di una storia, solo l’inizio ma ogni cosa dalla più piccola del creato alla più grande ha avuto un inizio. Nasce senza programmazione, senza prenotare stanza di ospedale, albergo, itinerario: nasce l’uno durante la “conta” di tutti, in un razionale censimento.

La madre lo ama certo, il padre è pieno di disegni, pieno di impegni del mestiere del creare che lascia lì un falegname che fa difficoltà a capire come è difficile non creare, ma campare. Deve salvare, il falegname, un figlio e un amore, nessuno a lui destinato. Si prende un fardello e verrà dimenticato, lo stesso padre da qui a 33 anni, ma di venerdì, non lo salverà.

Verrà poi, nella storia, un’altra donna, un’altra Maria che darà al bimbo la bellezza di essere amato non come amore universale, non come salvatore dalla disgrazia di vivere, ma come persona, come uomo, come lui.

Maria: Tu ami mio figlio, vero? Devi essere preparata, come me.
Maria Maddalena: A cosa?
Maria: A perderlo. 

Dal film: Maria Maddalena,  2018 di Garth Davis

Vedete che storia strana con dentro ogni storia, dentro la Storia, dentro l’umana condizione.

Tutto inizia da un bimbo che vogliono già morto e che uccideranno tutti nessuno escluso tranne due Marie, un falegname e un ladrone.

Un ladrone che insegna non richiesto si fa maestro

forse, ho confuso il piacere e l’amoreMa non ho creato dolore

Fabrizio De Andrè, Testamento di Tito

Laudate dominum
Laudate dominum

Laudate hominem
No, non devo pensarti figlio di Dio
ma figlio dell’uomo, fratello anche mio.
Ma figlio dell’uomo, fratello anche mio.
Laudate hominem

Vi ho cercato di dire come inizia la storia delle storie secondo il mio solitario sentire, come è venuta a trovarmi la storia narrata, mille volte ascoltata e ora a voi riportata. Nessuno si senta offeso. Le storie si narrano all’aria che poi le porta di orecchio in orecchio, di bocca in bocca. Nascono mille storie diverse che dell’inizio perdono ragione, ma tutte vere perchè il falso non è nella storia ma nella malvagità di chi le ascolta diverse. Due Marie, un falegname e un ladrone…

 

Immagine: CaravaggioAdorazione dei pastori (Natività), 1609