Il libro Cuore e la Callas
12 Gennaio 2024Era un libro con il dorsetto consumato, lo avevano aperto e chiuso mille volte prima di arrivare a me. Io ero l’ultimo di una catena lunga, lunga. La copertina era di cartone duro, disegnato un bimbo vestito di azzurro con un cappello grande bianco.
Non saprei dirvi da dove veniva, ma di sicuro stava entrando nella mia vita cambiandola. Sono cose che riescono a fare solo i libri e certi incontri. Il libro, come gli incontri, ti fanno quel che sei e altro non potresti essere.
Aprire la copertina per arrivare alla prima pagina fu come un viaggio lungo la transiberiana, vidi cose che neanche immaginavo, primavere in inverno, inverno che entrava a fare l’amore con l’estate per fare del tempo primavera.
Leggevo di generose avventure, di amori belli come fiori, entravo così dentro il primo racconto della mia vita che non era storia di fede e di santi, di amori per il cielo, ma di carne e vita.
Entravo dentro la dimensione di farmi curioso a cose che non sarebbe mai stato per me poi tornare indietro.
Camminavo nella vita ma non passo dopo passo, ma meraviglia dopo meraviglia, pianto e gioia che si facevano tattili sensazioni.
Leggevo il libro Cuore di Edmondo De Amicis ma non immaginavo certo che quel libro donato consumato mi avrebbe segnato il dopo per sempre e il cuore anche se malato è l’unico modo per stare qui.
Ritrovai eroi e paure, ma cercando la bellezza, cercando la unicità che è amor di patria o amor d’amore che fa. Per una vita da definire vai dagli Appennini alle Ande, da un albero a far da vedetta e guardare lontano per cercare la libertà dell’anima mia.
Da quella lettura leggo ogni cosa del mondo come caccia attenta alla passione con cui si vive un’ idea, un sogno, un frammento, la divina bellezza di scoprire la vita vivendola. Tutto di corsa.
Il dorsetto consumato è questa ansia che mi prese di leggere d’un fiato, poi rileggere, poi cercare dove vanno a finire le cose infinite dei libri.
L’ho preso in mano, l’ho girato capovolto, l’ho posato e guardato, l’ho riletto e ho scoperto attento che ogni auspicio, prodigio, accadimento è dentro il primo libro e quelli dopo, e tutti li abbiamo scritti con il nostro leggere e vissuti con il nostro farci appunti a matita sopra.
Sento ora la domanda: ti è piaciuto il libro? A latere, sul bordo che ingiallisce di carta antica c’è la mia grafia che in corsivo dice dello stupefacente destino di questo film che è la vita, iniziato muto e in bianco e nero, poi con il canto della lirica, il colore del rinascimento e la Callas a La Scala a fare sublime la voce della madre di Dio.