Urbanistica tattica a Latina e la maschera a Carnevale

Urbanistica tattica a Latina e la maschera a Carnevale

14 Febbraio 2024 0 Di Lidano Grassucci

Urbanistica tattica la chiamano (ma ci sarà una urbanistica strategica?) Dice… ma che facciamo? Copiamo. Che copiamo? Quel che incontriamo.

Ora vogliono pitturare il centro storico di Latina, ma non le case ma l’asfalto. Perché il male sta nel basso, come curare il mal di testa con il pediluvio. Come mettersi in ordine i capelli ed il volto cambiando le scarpe.

Ora girano immagini del centro di Latina a fondo pitturato, con panchine e alberature. Un nuovo volto alla città, colori fantasia che richiamano mare, borghi, campagne e…

Sarebbe un poco come se a Roma richiamassero con i disegni del Colosseo via dei Fori imperiali, via del Corso con le statue patrie del Gianicolo e richiamo all’altare della Patria.

Più che urbanistica tattica mi pare urbanistica all’astocco, a vanvera. Mia nonno avrebbe detto: mettono la maschera a Carnevale. Esiste una crisi di traffico al centro storico, il commercio sta morendo, non ci abita più nessuno, gli uffici sono andati via, gli edifici sono vuoti e noi cosa facciamo? Pitturiamo l’asfalto.

 

Se bastava questo con i coriandoli dei bimbi in questi giorni di carnevale al centro di Latina non ci doveva essere più posto neanche per una sardina.

La città, in ogni suo angolo, non è di chi momentaneamente guida il Comune, ma dei cittadini che per sempre la debbono vivere quindi prima di mettere le maschere, le maschere vanno discusse, definite, affrontate. Siamo Pulcinella o Balanzone, Arlecchino o Pantalone. Non è indifferente come pitturare, ammesso che sia giusto pitturare.

Poi il corso, intendo corso della Repubblica, se si chiama corso presuppone un movimento, anche veloce, le panchine lo trasformano giardino. Allora facciamo un roseto, allora visto che le guardie comunali non hanno da seguire macchine veloci in corsa, ma guardare rose che crescono, facciamo una banda, mettiamoci un palchetto e a tutta musica. Meglio rose di maggio e una banda che suona senza stonare a una città da colorare perchè non abbiamo altre idee da presentare.

Sinceramente in questa città sentivamo il bisogno di tante cose, ma non certo di una pittata.