Sermoneta: torna a sorridere il Ninfa a Ponte Nuovo

Sermoneta: torna a sorridere il Ninfa a Ponte Nuovo

15 Febbraio 2024 0 Di Davide FacilePenna

Lo confesso, sono un estremista sermonetano. Nel senso che, malgrado tutto quello che non mi piace delle mie parti, sono un innamorato folle della nostra storia, della nostra cultura e della nostra natura. Se la vedo deturpata, abbandonata o non curata mi incazzo e reagisco. Ma il mio è solo “odio mosso d’amore” come cantavano i 99 Posse. Qualche giorno fa, come avrebbe detto il filosofo Carlo Michelstaedter, mi sono fatto “rodere il chiccherone” e l’ho messo nero su bianco, con tanto di foto, su questo giornale (grazie sempre per l’ospitalità Direttore).
Promemoria per i tantissimi che non avessero letto le mie scempiaggini: avevo visto il Ninfa, un meraviglioso fiume che attraversa il Parco Gaia di Pontenuovo, in condizioni che urlavano vendetta. Qualche fenomeno di triste vita, aveva buttato dentro il fiume (già messo male per sporcizia e rovi) due carrelli della spesa del Conad. La bellezza della natura e del passato (il Castello sovrasta il Ninfa) contro la bruttezza del presente consumistico e della noia di qualche zucca vuota vandalica.
Ovviamente mi ero chiesto, ironicamente, se qualcuno ci avrebbe mai messo mano (Comune? Demanio? Provincia?) per restituire dignità al luogo (alle teste vuote servirebbe ben altro che la dignità).
Dopo qualche giorno, ho avuto un franco e sincero confronto a due con un amministratore comunale che conosco (parlo con tutti quelli che si vogliano confrontare con me). Era Nicola Minniti, vicensindaco con delega ai lavori pubblici. Lui mi ha detto la sua, soprattutto in merito al fatto che erano già stati decisi e deliberati i lavori di riqualificazione del parco Gaia. Io gli ho detto la mia, ovvero che non possiamo sempre attendere i tempi della politica e certi abomini vanno risolti subito, a prescindere da chi ne abbia la competenza. “Va bè che ci competa o meno
lo faremo noi” era stata la sua chiosa. Discorso finito così. In realtà lo scambio dialettico, per quanto educato, è stato più ampio e riguardava il chiarimento sui motivi reali del mio scrivere, ma ha poca importanza.
Ho apprezzato il confronto diretto e non mediato sui social, anche perché non ho rilevanza alcuna su quello che fanno e non fanno gli amministratori locali. Non si curano dei giornalisti veri (fanno pure bene certe volte), figurarsi di un commentatore da quattro congiuntivi in croce come me. Ieri pomeriggio sono passato di nuovo al Parco Gaia e l’ho visto transennato.
I lavori per il Parco li hanno iniziati davvero ma forse il Ninfa, ho pensato maligno, è ancora una schifezza e quei carrelli stanno ancora lì. Invece no. I carelli li hanno tolti e il Ninfa finalmente bello e pulito. Fossimo a maggio sembrerebbe quel tratto stupendo del Lambro che passa tra Monza e Melegnano.
Tra due mesi sarà coperto dai colori dei fiori e navigato da pesci e tartarughe. Invito tutti gli amanti della bellezza a passare in Primavera dalle nostre parti, rigorosamente a piedi o in biciletta, e buttarci l’occhio, per andare poi ai Giardini di Ninfa (è Cisterna quella) dove il fiume nasce, in mezzo al regno botanico che volle Marguerite Chapin-Caetani.
Spero pure che chi è vicino ai biricchini deturpatori li inviti a maggior giudizio, perché adesso di attenzione ce ne sarà gioco-forza un po’ di più.

PS. Non ho mire elettorali e poi sono convinto che, dalle nostre parti, non sia ancora così diffusa la sensibilità ambientale ed artistica al punto da diventare materiale di contesa elettorale. Tra qualche mese decideremo chi sarà il nuovo sindaco di Sermoneta. Potrà essere (di nuovo) Pina Giovannoli, potrà essere Emanuele Agostini o un altro ancora. Non so chi voterò ma so che il mio atteggiamento non cambierà. Faccio e dico quello che dovrebbe fare ognuno nel suo piccolo. Cerco di difendere e valorizzare quella meraviglia che il destino mi (ci) ha dato in dote. E’ la mia (nostra) unica ricchezza. E’ mia (nostra) identità.