Latina e l’opposizione mai di moda

Latina e l’opposizione mai di moda

18 Marzo 2024 0 Di Lidano Grassucci

Opporsi, è difficile in una città governativa come Latina. Opporsi è un atto di utilità civile, serve alle maggioranze per non cadere nel delirio di onnipotenza, serve alla città per ragionare su se stessa e non recitare rosari, serve alle minoranze per diventare prossime maggioranze. Serve alla varietà del mondo perché il signore ha dotato ciascuno di cervello suo e non ha mai partorito l’ ammasso di cervelli. Le maggioranze fanno di tutto per eliminare chi si oppone dimenticando che a giro dovranno opporsi loro. A Latina, poi, le opposizioni non giocano sul campo del presente ma hanno sempre Eden di un altro tempo da rivendicare. Serve, una opposizione tanto quanto servirebbe una provveduta maggioranza. Se il palazzo propone la città rurale ci dovrebbe essere chi sottolinea la città industriale, chi quella del commerci, chi quella dei ragazzi. Invece si tace per vedere che fine che fa. L’ opposizione a Latina ha comperato il numero vincente del Lotto dopo l’ estrazione, solo che chi lo aveva comperato prima lo aveva gettato e non valeva niente. Bisogna rischiare, bisogna stare sul pezzo quando lo si deve scrivere, non condividerlo quando è stampato. La dialettica sulla città della cultura è stato della società civile. Da un lato gli architetti di Verona, dall’ altro personalità che a titolo personale hanno presentato eccezioni collettive e’ mancata la politica e non e’ cosa buona.

Buona notte popolo

 

Nella foto l’ immagine di Giacomo Matteotti che non si oppose al fascismo non dopo la caduta ma quando nasceva, un italiano anomalo. Un grande socialista