Dalla parte di Israele e “ridursi” alla libertà

Dalla parte di Israele e “ridursi” alla libertà

13 Aprile 2024 2 Di Lidano Grassucci

Ricevo, non dissensi, ma negazioni per le mie posizioni a favore di Israele. Pensatori che si pensano liberi mi accusano di inlibertà, di servilismo, di essermi ridotto male e di non saper fare il mio mestiere che e’ raccontare. Lo dicono perché l’ unica verità è la loro: ogni schiavo finisce per amare il suo padrone credendo che la libertà sia acconsentire e non dissentire. Dissento da quando sono nato e ho dissentito anche contro i dissenzienti, talvolta non mi trovo d’ accordo con me. Ho culto della libertà perché conosco la cultura del seguire la norma, la cultura del verbo, quella della verità oggettiva a cui mi sono rivoltato e conosco la fame. Non credo nel mio dio misericordioso, non credo ai suoi sacerdoti. Ma neanche all’ ira del dio iracondo. Penso all’ umano da sempre, quindi non mi sono “ridotto” a stare con Israele, sono nato in quel ridotto. Sono socialista ma dissento sul punto con i miei, sono di educazione cattolica, ma dissento sul punto con i miei, sono attento alla giustizia sociale ma dissento sul punto con i miei perché non è  vero che chi non ha ha sempre ragione e chi ha invece ha sempre torto. Sono così e voglio così restare. Sto con la libertà delle donne di essere belle perché Dio le ha create belle e non nascoste, perché Dio crea diversità meravigliose e nessuna lo offende essendo egli creatore di ogni cosa. Credo che da una parte ci siano i liberi dall’ altra no, dall’ altra c’è il rancore. Quindi non mi sono mai ridotto ma sono edotto dal pensarla come mi va e… Per dirla con Francesco Guccini “a culo tutto il resto”. Lunga vita a Israele.